Sentenza Cassazione su derivati Cannabis light, gli shop senesi: "Rischiamo di chiudere"

Di Redazione | 3 Giugno 2019 alle 19:23

Sentenza Cassazione su derivati Cannabis light, gli shop senesi: "Rischiamo di chiudere"

Le reazione dei commercianti senesi a Siena Tv: “La camomilla fa gli stessi effetti ma non è considerata droga. C’è un vuoto normativo”

La vendita dei derivati della cannabis con “effetto drogante” è reato, e pertanto vietata. Ad affermarlo è la sentenza emessa giovedì scorso dalla sezione unite penali della Cassazione. Una decisione che è destinata a suscitare polemiche e che ha già scatenato diverse reazioni tra i titolari di cannabis shop e tabaccherie autorizzate. Cosa ne pensano i commercianti senesi nel settore? Li abbiamo sentiti ai microfoni di Siena Tv:

“Il vuoto normativo sta in cosa vuol dire efficacia drogante – afferma una titolare di Cannabis Shop – Se sotto lo 0,2, ma per l’Unione Europea è sotto lo 0,5 – 0,6. Sono anni che chiediamo alle istituzioni di regolamentare cosa possiamo vendere e cosa no, per precauzione abbiamo tolto tutti i prodotti con contenuto minimo di thc, che costituivano il 90% delle nostre entrate. Ci ritroviamo a vendere prodotti derivata da farina di canapa e cosmetici privi di sostanze. Andremo avanti a giornata, il rischio di chiudere è forte. Aspettiamo che la questione si smuova”.

“Possiamo vendere altri piccoli prodotti ma a livello agricolo non lo so, tanti Grow Shop non riusciranno ad andare avanti – aggiunge un’altro commerciante – Non voglio pensare che sia una scelta politica ma solo un freno, per mettere in chiaro le cose. Gli altri stati europei e nel mondo legalizzano la canapa col Thc, qui torniamo indietro. Cosa rispondo a chi dice che sono droghe anche i prodotti con Thc basso? Anche la Camomilla fa lo stesso effetto, ma non è considerata una droga”.



Articoli correlati