Siena: lavoratori degli appalti storici ed ex lsu, conclusa la seconda fase dell’internalizzazione

CGIL Siena: “La contrattazione è decisiva, ancor meglio se inclusiva”

Di Redazione | 2 Settembre 2021 alle 12:00

Siena: lavoratori degli appalti storici ed ex lsu, conclusa la seconda fase dell’internalizzazione

Si è conclusa con esito positivo la seconda fase di procedura di internalizzazione dei lavoratori degli appalti storici ed ex lsu, quelle persone, soprattutto lavoratrici, che da tanti anni fanno le pulizie in appalto nelle scuole e che sembravano destinate a fare i precari a vita. “Finalmente un’ottima notizia dopo un percorso che è durato anni.” – dichiarano dalla CGIL di Siena.

“Con la contrattazione sindacale nazionale – spiega la CGIL senese – si era arrivati ad ottenere dal Governo precedente lo sblocco normativo di questa situazione ed un primo gruppo di qualche decine di dipendenti era già stato internalizzato. Ora si è conclusa la seconda fase del processo con la stabilizzazione di altre dipendenti. Un risultato raggiunto grazie all’impegno e alla lotta delle lavoratrici e dei lavoratori e alle mobilitazioni messe in campo a tutti i livelli, sia territoriali che nazionali, dalla FILCAMS CGIL con la CGIL e la FLC CGIL”.

Dal primo di settembre quindi anche le lavoratrici della provincia di Siena sono tornate a scuola dopo un periodo di sospensione dal lavoro che le ha viste per alcuni mesi percepire la cassa integrazione ma per altri addirittura nessuna retribuzione.

“La lotta paga sempre, – sottolinea il sindacato – così come dimostra questa vittoria. Adesso purtroppo rimane il problema di chi è rimasto fuori dall’internalizzazione perché non in possesso dei requisiti richiesti dal Decreto, uno dei quali è l’anzianità di 5 anni di servizio, queste lavoratrici e questi lavoratori si troveranno purtroppo a casa. Continueremo comunque a combattere contro questo precariato diffuso, grande virus del mercato del lavoro italiano. Oltre a quella contro il Covid, ora più che mai giusta e doverosa, ci sarebbe da fare anche la vaccinazione contro la precarietà. La contrattazione sindacale è decisiva, ancor meglio se inclusiva”.



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