Suore di Pienza, la storia continua: la seconda parte della 'verità' di Viganò

L'arcivescovo Carlo Maria Viganò è tornato all'attacco

Di Redazione | 6 Marzo 2023 alle 19:00

Suore di Pienza, la storia continua: la seconda parte della 'verità' di Viganò

L’arcivescovo Carlo Maria Viganò è tornato all’attacco. Il tema è sempre lo stesso: il caso delle monache di Pienza. Il principale oppositore di Papa Francesco ha tenuto fede a quanto detto nel suo intervento di qualche giorno fa e, sempre tramite il vaticanista della Rai Aldo Maria Valli, ha pubblicato la seconda parte della sua versione della storia.

Nel primo intervento Viganò ripercorreva la sequenza degli eventi, in questo si è concentrato sul contenuto dei provvedimenti della Santa Sede. Secondo l’arcivescovo il Vaticano avrebbe emesso i seguenti decreti: “il passaggio del Monastero alla Federazione Picena delle Monache Benedettine in Italia; l’affidamento del governo del Monastero alla Presidente federale e al Consiglio pro tempore della predetta Federazione; l’esclaustrazione per tre anni alla badessa madre Diletta con l’ingiunzione di lasciare il Monastero entro una settimana dalla notifica del decreto e l’obbligo per la Priora, Suor Margherita dell’Annunciazione, di trasferirsi per un anno al monastero di Bose. Viganò non ha risparmiato aspre critiche per questi provedimenti ed ha sottolineato alcuni presunti illeciti che sarebbero presenti nella documentazione redatta dalla Santa Sede e dalla Diocesi di Montepulciano-Pienza-Chiusi. Le monache si sono difese con un ricorso, presentato al Dicastero per la Vita Religiosa, in cui viene chiesta la revoca integrale dei decreti e l’accesso a tutti gli atti che restano tutt’ora sotto segreto. Viganò poi teorizza su un futuro in cui il monastero diventerebbe un centro di accoglienza dei migranti ma questa ipotesi non trova conferme all’interno della diocesi.

Nel frattempo i Carabinieri di Montepulciano, presenti il giorno della visita dei delegati apostolici per motivi di ordine pubblico, stanno parlando informalmente con le persone a conoscenza dei fatti per valutare se ci sono o meno gli estremi per l’apertura di un fascicolo da parte Procura della Repubblica.

Il piccolo borgo di Pienza è ormai sotto la lente di ingrandimento del Vaticano e la storia è destinata a proseguire: Viganò ha promesso una terza parte in cui parlerà delle iniziative da intraprendere.



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