Tommaso Marino e Niccolò Franceschini, due giovani senesi nelle baraccopoli

Di Redazione | 3 Giugno 2016 alle 18:31

Tommaso Marino e Niccolò Franceschini, due giovani senesi nelle baraccopoli

 Slums Dunk” è il progetto seguito da Tommaso Marino e Niccolò Franceschini

Sono belli, senza problemi economici e modaioli, ammirati dalle donne e invitati ad ogni evento mondano. Eppure Tommaso Marino e Niccolò Franceschini soffrono di mal d’Africa e non passa anno che non tornino in quella terra. La loro non è una vacanza. Niente mare, nessun avventuroso safari. La loro meta è la parte più disagiata di Nairobi, quella delle baraccopoli.

Ce ne sono molte nella capitale del Kenia, e Mathare è quella dove hanno dato il via ad un grande progetto. A Mathare vivono 300mila persone, di cui il 50% ha meno di diciotto anni. E’ un posto crudo, popolatissimo, tremendamente povero, che da qualche anno, grazie anche ai due giovani cestisti senesi, cerca di creare qualcosa per i bambini.

Dal 2011, con il compagno di squadra Bruno Cerella, è nato il progetto Slums Dunk”, una Basketball Academy con l’ambizioso obiettivo di dare ai giovani un’opportunità di crescita, laddove le opportunità mancano.

Bruno Cerella, con Tommaso Marino, Niccolò Franceschini e il fotografo di Varese Simone Raso, non hanno voluto fare beneficenza a distanza, ma hanno preso l’aereo, sono arrivati nella piazza centrale di Mathare e hanno deciso di far nascere lì un campo da basket (dal costo di 25mila euro). Tempo stimato: 4 anni. Un percorso condito dalla diffidenza iniziale degli abitanti del posto, ma nel 2014 il campo è diventato realtà.

Intanto da allora ogni anno Tommaso e Niccolò trascorrono un lungo periodo delle loro vacanze in quella baraccopoli e insegnano ai bambini, che li aspettano con ansia, i primi rudimenti di basket. Ed hanno anche formato degli allenatori locali che li seguono durante l’anno.

Ormai Mathare è una realtà avviata, e così il 1 giugno Tommaso e Niccolò sono partiti nuovamente per l’Africa e sono arrivati tra i bambini che ormai li conoscono e li attendono con ansia. Questa volta però resteranno solo pochi giorni, poi raggiungeranno Kisumo. Perchè di bambini che hanno bisogno di un futuro è piena l’Africa e  Slums Dunk” ha trovato un altro luogo dove iniziare il cammino di aiuto. Nascerà un’altra Academy e un altro campo di basket, e i due giovani senesi torneranno a Siena, a metà giugno, con un altra sfida da vincere.

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