Il tribunale fallimentare di Siena potrebbe accorparsi a quello di Firenze

Di Redazione | 6 Febbraio 2018 alle 12:37

Il tribunale fallimentare di Siena potrebbe accorparsi a quello di Firenze

I potenziali cambiamenti della geografia toscana dei tribunali previsti dalla legge di riforma 155: forti polemiche da Arezzo

Potrebbero esserci cambiamenti radicali per quanto riguarda la geografia tribunali fallimentari toscani, potenzialmente previsti dalla legge delega di riforma della competenza dei tribunali in materia di procedura concorsuali (articolo 2, comma 1 lettera n della legge 19 ottobre 2017 numero 155) se questa venisse approvata dal governo prima di marzo. I tribunali fallimentari di Siena ed Arezzo ad esempio verrebbero accorpati a Firenze, mentre quelli di Grosseto e Pisa si unirebbero a Livorno (O a Pisa quelli di Livorno di Grosseto), infine Massa si accorperebbe a La Spezia e Prato si accaserebbe a Lucca.

Una spending review che vede anche i magistrati maggiormente specializzati in materie d’impresa. Le novità prospettate non piacciono però dalle parti di Arezzo, dove il presidente dell’ordine dei dottori commercialisti Giovanni Grazzini  parla di “scippo e danno”: “Oltre all’aumento prevedibile dei tempi per definire le pratiche – ha aggiunto la candidata parlamentare cortonese M5s Chiara Gagnarli – si perderebbe la valutazione dell’impatto sociale e di quell’aspetto umano che ci può essere nel seguire un’azienda che deve affrontare già con difficoltà un fallimento o accedere alle pratiche di concordato. Il Movimento 5 stelle vedeva positivamente alcune previsioni del ddl di riforma, come l’introduzione della procedure di allerta e di composizione assistita della crisi, o la realizzazione di un percorso più snello rispetto a quello che oggi caratterizza la procedura di fallimento, ma è da sempre contrario agli accorpamenti, figli di una spending review al ribasso, che non porta benefici ma solo maggiori disservizi ai cittadini ed ai lavoratori”.



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