Uccisa a coltellate dal marito la notte prima dell'udienza di separazione

Di Redazione | 14 Luglio 2017 alle 9:09

Uccisa a coltellate dal marito la notte prima dell'udienza di separazione

Uccisa nella notte a Montepulciano dopo anni di maltrattamenti

L’ha inseguita per la casa brandendo un coltello, davanti alle due anziane che la donna assisteva. E poi l’ha colpita, e ancora colpita, fino a lasciarla esanime in un lago di sangue.

Antoneta Balan aveva 45 anni e ormai da tantissimi anni aveva lasciato la Romania per raggiungere l’Italia dove lavorava come badante. A Montepulciano aveva conosciuto Gaetano Saccone, operaio di 55 anni originario di Catania, lo aveva sposato e con lui aveva avuto un figlio che adesso ha nove anni.

Il suo matrimonio era stato però costellato di violenze e maltrattamenti, come dimostrano le innumerevoli denunce che aveva presentato nei confronti del marito. Una situazione di disagio ben conosciuta dalle forze dell’ordine, senza poter fare poi molto.

Antoneta da tempo si era trasferita a casa di due anziane consuocere a Montepulciano, in via Tancredi. La descrivono come una badante bravissima, attenta e dolce nei confronti delle sue assistite. E probabilmente in quella casa Antoneta si sentiva anche protetta al punto da riuscire a prendere la decisione di lasciare quell’uomo violento.

Questa mattina, venerdì 14 luglio, la coppia si sarebbe dovuta presentare davanti al giudice per la sentenza di separazione.

Ma per Gaetano Saccone essere lasciato è un affronto da lavare con il sangue. La scorsa notte, intorno alle 21,30, si presenta a casa delle due anziane, fa irruzione all’interno dell’appartamento, va in cucina, prende un coltello e brandendo l’arma e menando fendenti, insegue Antoneta per tutta la casa, pugnalandola più e più volte. La colpisce al colon, al fegato, al polmone. Il sangue è ovunque ma lui non desiste finchè la donna non si accascia a terra. A quel punto getta il coltello dalla finestra e si dà alla fuga.

Le anziane terrorizzate chiamano i soccorsi, il 118 trasferisce Antoneta in condizioni gravissime a Nottola, nel tentativo di stabilizzarla. Ha perso tantissimo sangue e le viene praticata subito una trasfusione, poi con Pegaso parte per Siena, ma al pronto soccorso va in arresto cardiaco e per lei non c’è più nulla da fare.

L’assassino chiama invece al telefono i carabinieri piangendo disperato e annunciando il proposito di uccidersi. Dopo una lunga trattativa decide di presentarsi alla caserma dei carabinieri per essere arrestato. Fabio Maria Gliozzi è il pm titolare dell’indagine.



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