Università di Siena, il 25 novembre la giornata dell’Open Day contro la violenza

Di Redazione | 22 Novembre 2023 alle 8:00

Università di Siena, il 25 novembre la giornata dell’Open Day contro la violenza

Il prossimo 25 novembre in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne anche l’Università di Siena partecipa alle iniziative cittadine con una serie di eventi che si terranno in Rettorato e presso le sedi universitarie. Tutti gli eventi sono a ingresso libero.

Il 25 novembre alle ore 10 si terrà, nell’Aula Magna del palazzo del Rettorato (Banchi di Sotto, 55) a Siena, l’iniziativa Open Day contro la violenza. L’evento vedrà l’Ateneo e le associazioni del territorio fare rete per combattere il fenomeno della violenza sistemica nei confronti delle donne. L’evento si aprirà con il saluto del Rettore Roberto Di Pietra. Parteciperanno: Codice rosa, Associazione Donna chiama donna, Arcigay Siena – Movimento Pansessuale, Consigliera di fiducia dell’Università di Siena, rappresentanti degli Sportelli di ascolto psicologico di Ateneo, Associazione USiena Alumni, URadio e Questura di Siena.

Ma durante la settimana saranno molti gli appuntamenti in programma.

Si inizia oggi 21 novembre alle ore 9.30 con l’incontro “Con asciutto viso e aperto” che si terrà al Santa Chiara Lab, via Valdimontone 1 a Siena.

Le professoresse Elisabetta Bartoli, Gabriella Piccinni e Natascia Tonelli dialogheranno sulla condizione delle donne nel Medioevo. L’evento è organizzato dai Dipartimenti di Filologia e critica delle letterature antiche e moderne e di Scienze storiche e dei beni culturali in collaborazione con l’Associazione Donna chiama donna, con il Centro Interuniversitario Internazionale MedioEva e con la partecipazione dell’Associazione culturale Topi Dalmata.

Il 22 novembre si aprirà alle ore 10 al palazzo del Rettorato l’incontro “… questo non è amore”. L’evento intende sia sensibilizzare la comunità studentesca e la cittadinanza sul problema della violenza contro le donne, sia informare sulle iniziative in atto nel territorio per portare un aiuto concreto alle vittime di ogni forma violenza. L’evento sarà moderato dal giornalista Matteo Borsi, direttore di Radio Siena Tv.

Sempre il 22 novembre prenderà il via, alle ore 21 al Santa Chiara Lab, “CineCUG”, un cartellone di proiezioni cinematografiche che accompagnerà le celebrazioni per diverse settimane. La prima pellicola in programmazione è “Il colore viola”, film di Steven Spielberg del 1985, con protagonista Whoopi Goldberg, storia di una donna afroamericana nel sud degli Stati Uniti durante la prima metà del ventesimo secolo. Il CineCUG è aperto a tutta la comunità universitaria e, grazie alla collaborazione dell’Amministrazione provinciale di Siena, alla cittadinanza.

Le celebrazioni si terranno anche ad Arezzo. Il 23 novembre, alle ore 9.30 presso il campus universitario del Pionta (viale Cittadini 33) si svolgerà il seminario dal titolo “Dovremmo essere tuttə femministə. Per un’educazione antisessista per un futuro senza femminicidi”. L’evento è coordinato dalle professoresse Nicolina Bosco e Francesca Bracci. Porteranno i saluti istituzionali il Rettore Roberto Di Pietra, Alessandra Viviani, Delegata per le Politiche di Inclusione ed Equità e Cristina Capineri, Direttrice del Dipartimento di Scienze Sociali, Politiche e Cognitive. Molti gli interventi in programma con studiose e studiosi di sociologia, medicina ed educazione.

Le attività proseguiranno al Rettorato dell’Università di Siena il 6 dicembre alle ore 17 con il convegno “L’apertura di un centro per uomini autori di violenza e la formazione degli attori della rete di sostegno”. L’iniziativa, aperta alla cittadinanza, arriva a conclusione del percorso effettuato all’interno del progetto comunale Si-Sienasociale – Tavolo Famiglia e Minori dell’Arciconfraternita di Misericordia di Siena in collaborazione con Università di Siena e con il patrocinio e il finanziamento del Comune di Siena.

Si legge nella convenzione di Istanbul: “La violenza contro le donne – fisica, psicologica, economica, sessuale – soprattutto in ambito domestico, è tanto diffusa e frequente da essere considerata una violazione dei diritti umani e una forma di discriminazione di carattere strutturale ma allo stesso tempo è quella più taciuta e nascosta. Le implicazioni affettive ed emotive che caratterizzano i rapporti di coppia e quelli familiari rendono ancora più complicato riconoscere e contrastare la violenza. In mancanza di un confronto positivo con l’esterno, la vittima spesso si sente in colpa e si vergogna per ciò che le sta accadendo, fino a pensare di aver provocato e di meritare i maltrattamenti”.



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