Nel dibattito sempre più acceso sul rapporto tra turismo e territorio, emergono posizioni divergenti su come gestire i flussi turistici, per mantenere alto il livello della sicurezza stradale, senza compromettere la qualità del paesaggio e la vocazione agricola di zone di pregio. È il caso emblematico della Val d’Orcia, uno dei luoghi simbolo del territorio senese, Patrimonio Unseco e sempre più sotto pressione a causa del turismo crescente.
La Presidente provinciale di Federalberghi Siena Rossella Lezzi propone un modello organizzato, con ingressi scaglionati nei luoghi nevralgici di particolare afflusso turistico con personale incaricato di regolare traffico e accessi. Una soluzione che però deve necessariamente prevedere scelte urbanistiche con creazioni di aree di sosta dedicate ai viaggiatori.
“Per il territorio e, al tempo stesso, per la creazione di posti di lavoro, l’operazione di gestione di numeri può essere fatto anche attraverso la gestione del traffico, ovvero con vigili urbani o società cooperative che controllano il traffico e gli accessi numerici – spiega Rossella Lezzi -. Nell’istante in cui all’area dei cipressi arrivano 50 persone, in 30 minuti visitano il sito ed escono: questo consente di creare posti di lavoro per gestire il traffico e le masse che arrivano e se ne vanno. Un sistema ben strutturato può far convivere tutela e accoglienza, ma servono spazi di sosta dove i visitatori possano attendere il proprio turno”. L’operazione viene definita “urbanistica” e coinvolgerebbe direttamente l’assessorato competente, con interventi mirati per evitare disordine e caos.
Di tutt’altro avviso è il sindaco del Comune di Castiglione d’Orcia Luca Rossi, che respinge con decisione qualsiasi ipotesi di trasformazione urbanistica del territorio agricolo.
“Nel nostro territorio, riconosciuto Patrimonio dell’Umanità, non permetterò la creazione di aree di sosta che andrebbero a intaccare paesaggio e attività agricola. Sarebbe una ferita inaccettabile”, afferma con decisione Rossi.
Una linea chiara, quella del primo cittadino, che punta tutto sulla prevenzione e sul coordinamento con le Forze dell’Ordine. “Monitoriamo i flussi con attenzione, senza interventi invasivi. Si può fare accoglienza anche senza stravolgere l’ambiente”.
Una scelta di rispetto ambientale e paesaggistico dei sindaci della Val d’Orcia che sembra destinata a prevalere. Ma il dibattito è aperto. E con l’estate alle porte, il tema tornerà presto a occupare il centro dell’agenda politica locale.