Verso le amministrative. Campanini: "O primarie o fuori dalla coalizione"

"Il centrodestra spera che De Mossi faccia un passo indietro. Pacciani? Tirato per la giacchetta dall'allenatore"

Di Redazione | 21 Luglio 2022 alle 20:13

Verso le amministrative. Campanini: "O primarie o fuori dalla coalizione"

Primarie contro l’astensionismo e come cucina di idee contro l’astensionismo. Nei giorni scorsi si sono incontrate le forze progressiste in vista delle elezioni amministrative 2023 a Siena per comporre un documento unitario che sia da apripista per individuare il candidato sindaco ideale. Tra i firmatari del documento anche il “Gruppo Primarie” che, a partire dal nome, non fa certo mistero della “conditio sine qua non” per restare all’interno dell’alleanza.

“E’ l’inizio di una comunione d’intenti, di una cornice che cerca di unire tutte le forze progressiste di centrosinistra a Siena – spiega Ernesto Campanini -. Per noi è importante partecipare a questo gruppo ma è fondamentale ripetere che il nostro obiettivo è che ci sia la possibilità di fare le primarie. E’ una nostra richiesta ma è propedeutico che vengano fatte. In caso contrario non saremo più della partita e del tavolo del centrosinistra”.

Lei è pronto a candidarsi e cosa si aspetta dalle altre forze politiche al tavolo?

“Come ho sempre detto sono pronto a metterci la faccia e spero che le altre forze, in primis il Pd, con il quale abbiamo instaurato, soprattutto con il segretario Massimo Roncucci, un rapporto di fiducia e collaborazione, spero che capiscano che le primarie sono il miglior modo per andare a combattere il fenomeno dell’astensione e che sia il metodo vincente. Spero che questo passo in avanti sia compreso dai partiti della coalizione anche dalla città. E’ importante che le primarie non siano viste solo come competizione tra candidati a sindaco ma come primarie delle idee, ogni candidato deve portare un suo bagaglio culturale, una sua prospettiva politica. Poi è giusto che tutte le forze politiche seguano il candidato che raggiungerà il numero maggiore dei voti”

Nella storia del Pd le primarie, seppur di partito e non di coalizione, hanno fatto rima con fratture interne…

“Conosco il passato del Partito Democratico anche se non ne ho mai fatto parte. Però qui bisogna ben distinguere dalle primarie interne, bisogna ben distinguere dalle varie correnti interne che animano e spesso dividono, va ben scisso tra primarie di coalizione e primarie di partito. Le seconde possono innescare giochi di potere che personalmente non mi interessano. Le prime sono un’apertura necessaria per andare a raggiungere le persone che altrimenti non andrebbero a votare. La strategia di votare il “meno peggio” non è più funzionale ed è perdente”.

Come vede il centrodestra e il Terzo Polo Civico?

“A centrodestra vedo tutta una Giunta e in primis il sindaco in grandissima difficoltà. E’ indubbio che ci sia un bassissimo gradimento da parte della cittadinanza. Credo che sia in atto un ragionamento all’interno della coalizione finalizzato a far sì che De Mossi faccia un passo indietro e si vocifera tanto di una candidatura Montomoli o di qualcunaltro più vicino a Fratelli d’Italia. Se in casa nostra storicamente paghiamo grandi divisioni, mi sembrano evidenti anche nel centrodestra. Ma non bisogna fare l’errore di pensare che le persone andranno a votare il centrosinistra perché il centrodestra ha fatto male. Per quanto riguarda il Terzo Polo Civico non conosco la figura di Pacciani, mi dicono che sia persona stimata ma con zero esperienza politica. Per me questo è un difetto perché le persone che s’impegnano in politica devono fare un percorso politico, devono fare gavetta. E soprattutto un Pacciani dovrebbe sentirsi libero e non tirato per la giacchetta, come già mi sembra evidente, da chi si è definito allenatore. Mi sembra che sia una partenza con il piede sbagliato e non certo una forma di rinnovamento”.

Cristian Lamorte



Articoli correlati