Visita dell’Arcivescovo al presepe vivente: “esempio di collaborazione e dedizione”

Di Redazione | 9 Gennaio 2020 alle 18:02

Visita dell’Arcivescovo al presepe vivente: “esempio di collaborazione e dedizione”

Monsignor Lojudice, ha apprezzato l’impegno dei fedeli delle parrocchie S.Bernardo Tolomei al Pietriccio, S. Caterina Dottore della Chiesa, SS.Giusto e Clemente a Casciano delle Masse. 5 scene per raffigurare il mistero dell’incarnazione: un successo di pubblico e critica per le due rappresentazioni del 26 dicembre e dello scorso 5 gennaio

In cammino come i Magi: il presepe vivente è la meta raggiunta. Con tenacia, con desiderio, l’obiettivo è stato centrato: rappresentare il mistero dell’incarnazione facendo percepire, grazie alla teatralità, tutto il senso di un momento della storia che ha segnato, in modo indelebile, le vicende umane successive.

E’ stato una missione non semplice quella portata avanti dai fedeli delle parrocchie consorelle S. Bernardo Tolomei al Pietriccio, S. Caterina Dottore della Chiesa, SS. Giusto e Clemente a Casciano delle Masse. Tutti i loro sforzi, però, sono stati ampiamente gratificati dalle parole dell’Arcivescovo, Monsignor Lojudice, giunto appositamente per la rappresentazione andata in scena il giorno 5 gennaio: “Ho visto, con piacere, che ben tre comunità parrocchiali si sono impegnate per l’ottima riuscita di questa iniziativa. Rileggere le scritture, anche grazie a questo tipo di rappresentazioni, significa viverle intensamente giungendo ad essere reali testimoni del messaggio che Gesù ci ha lasciato”.

E’ bene dire però che il progetto ha tratto inizialmente la propria linfa vitale dall’omelia di Papa Francesco durante la messa dell’Epifania 2018: “Sappiamo sognare, desiderare Dio, attendere le sue novità o ci lasciamo trascinare dalla vita come un ramo secco?”.

Tra sogno e desiderio è nata, dunque, questa reale novità del Natale senese: accanto ai personaggi “chiave” del presepe (Sacra Famiglia e Re magi), adulti e ragazzi si sono cimentanti vestendo i panni dei pastori, degli artigiani dell’epoca senza dimenticare massaie e soldati. Un coro di voci bianche ha scandito melodie a tema mentre pecorelle e asini hanno conferito un realismo notevole all’intera coreografia. Testi guida tratti dal Vangelo di Luca e dall’esortazione di Papa Francesco “Admirabile Signum”  con citazioni riferite alla meditazione della mistica Maria Valtorta.

5 le scene distinte accompagnate da una giovane voce narrante che ha guidato i numerosi visitatori lungo l’intero percorso: Annunciazione, visita di Maria a Elisabetta, sogno di Giuseppe, colloquio tra Magi ed Erode. Momento culmine la Natività con protagonisti due fanciulli recentemente battezzati.

A guidare il tutto, non la stella che indicò il cammino ai Magi ma, l’idea di sentirsi “chiesa in cammino”. Un’idea luminosa e attuale che, attraverso la rappresentazione del fascino di un mistero come quello della natività, da l’esatta percezione dell’importanza di essere comunità e fa comprendere la reale forza della nostra fede.

Giuseppe Saponaro

foto di Luca Fineschi

 



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