Banca Mps pubblica il piano strategico: ritorno all'utile nel 2022

Ricavi in crescita del 2% ogni anno e 200 milioni di costi in meno tra cinque anni

Di Redazione | 16 Gennaio 2021 alle 10:44

Banca Mps pubblica il piano strategico: ritorno all'utile nel 2022

Banca Monte dei Paschi, su richiesta della Consob, ha messo a disposizione sul suo sito istituzionale il documento di piano strategico di Gruppo 2021-2025 approvato in via preliminare dal CDA il 17 dicembre 2020.

Al riguardo, la Banca ribadisce che “il piano è stato predisposto avendo presenti gli impegni assunti dal Governo Italiano nel 2017 con riferimento al piano di ristrutturazione 2017-2021, recentemente ribaditi in un DPCM del16 ottobre 2020, il quale prevede di avviare un processo di dismissione della partecipazione detenuta dal Ministero nel capitale sociale di MPS, da realizzare con modalità di mercato e anche attraverso operazioni finalizzate al consolidamento del sistema bancario”.

Il piano, “non ipotizza una trasformazione radicale del modello operativo e dell’infrastruttura tecnologica della Banca che comporterebbe significativi investimenti, assorbimento di capacità di implementazione ed elevati rischi di execution a
fronte di benefici che si manifesterebbero solo tra alcuni anni” ma “si è invece data la priorità alle iniziative in grado creare valore già dal 2021”.

Si prevede un 2021 in perdita per 562 milioni di euro, in cui dovranno essere spesati costi di ristrutturazione e si dovranno fronteggiare gli impatti del covid, poi il conto economico tornerà in positivo per 41 milioni nel 2022 per crescere progressivamente fino ai 559 milioni del 2025, quando il margine operativo lordo – che toccherà quota 1 miliardo già nel 2023 – si attesterà a 1,25 miliardi di euro. I ricavi sono attesi crescere in media del 2% all’anno nel quinquennio, per toccare i 3,2 miliardi nel 2025, mentre i costi scenderanno da 2,2 a 1,97 miliardi.

Il piano prevede 2670 esuberi e il ritorno all’autofinanziamento già dal prossimo anno. Il 2021 vedrà la necessità di un rafforzamento patrimoniale compreso tra i 2 e i 2,5 miliardi da definirsi con il capital plan che dovrà essere sottoposto entro fine mese alla Bce

Infine il piano presuppone “il necessario confronto con DG-Comp con riferimento agli impegni assunti nel 2017 (che richiede l’interlocuzione dello Stato italiano e culminerà in un
provvedimento autorizzativo di cui non sono prevedibili la tempistica e l’esito) e con Bce che è interessata in materia di sana e prudente gestione, anche ai fini dell’approvazione delle ipotesi di rafforzamento di capitale previste nel piano”.



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