Delitto Sinalunga, l'autopsia: nessuna colluttazione, Ndoja è morto dissanguato

Di Redazione | 14 Maggio 2018 alle 14:59

Delitto Sinalunga, l'autopsia: nessuna colluttazione, Ndoja è morto dissanguato

Giulio Sale aveva raccontato ai carabinieri di aver sparato per legittima difesa sfilando l’arma al giovane

Proseguono le indagini dei carabinieri e della Procura di Siena sulla morte del 22enne albanese Andrea Ndoja, ucciso la notte di mercoledì scorso in uno scontro a fuoco a Sinalunga. I risultati dell’esame autoptico sul corpo della vittima diffusi oggi hanno indicato come la morte del ragazzo sia sopraggiunta per dissanguamento in seguito al colpo di pistola, una beretta calibro 7,65, infertogli nella nuca dal pastore di origine sarde residente a Foiano, Giulio Sale, il cui arresto è stato convalidato nella giornata di venerdì alle Scotte. Dove è tuttora piantonato e ricoverato, poichè nella fuga è caduto da un burrone rompendosi l’anca.

L’elemento più importante in mano al pm Nicola Marini è dato però dal fatto che l’autopsia ha stabilito come non siano presenti segni di colluttazione precedenti alla sparatoria: Sale, contrariamente a ciò, aveva dichiarato ai militari dell’Arma di essere andato di fronte all’abitazione di un amico di Ndoja (che lo ospitava a cena) per regolare vecchi conti (di mezzo dispute lavorative e una rissa), quando il 22enne ha tirato fuori una pistola. Sale gliela avrebbe sfilata uccidendolo, a suo dire, per legittima difesa. Le investigazioni continuano quindi con l’obiettivo quindi di fare luce su ciò che è successo veramente quella tragica notte: restano da sciogliere i dubbi sulla balistica del colpo sparato e sulle tracce di sangue, per cui è al lavoro il Ris di Roma.



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