Fises, staffetta Bernardini-Terrosi: in 8 anni e mezzo erogati 113 milioni di euro

Di Redazione | 26 Maggio 2018 alle 11:28

Fises, staffetta Bernardini-Terrosi: in 8 anni e mezzo erogati 113 milioni di euro

Il bilancio dell’attività della Finanziaria Senese di Sviluppo alla fine del mandato iniziato nel 9 settembre 2009: 4mila posti di lavoro salvaguardati.

Ben 1.952 operazioni per un totale di poco più di 113 milioni di euro erogati in otto anni e mezzo. Particolare attenzione a: start up, nuove attività, imprenditoria giovanile e femminile. In totale sono state 523 le pratiche deliberate per un importo complessivo di oltre 26 milioni di euro. Attraverso questa operatività Fises ha contribuito a salvaguardare circa 4mila posti di lavoro sul territorio.

E’ il bilancio dell’attività della Finanziaria Senese di Sviluppo dal 9 settembre 2009, data in cui è entrato in carica il nuovo management, fino a maggio 2018. Dati presentati nella conferenza stampa di ieri mattina insieme al rinnovo delle cariche societarie, visto che il consiglio precedente è arrivato a scadenza naturale. Massimo Terrosi, imprenditore del settore commercio di Sinalunga, assume la carica di presidente, è vice presidente Franco Guerri, membro della deputazione generale della Fondazione e commercialista della zona dell’Amiata, poi entra in consiglio anche Mario Cerri, presidente Confartigianato Siena e imprenditore a Casole, mentre vengono confermati in consiglio Claudia Bencini, imprenditrice di Poggibonsi, e Manuele Giuggoli artigiano di Siena. Confermato anche il collegio di revisione con Marco Turchi, Roberto Lusini e Daniela Belli.

“Grazie davvero a tutta la struttura, al direttore Davide Rossi e ai soci che hanno condiviso obiettivi e attività di questi anni – dice Stefano Bernardini, presidente Finanziaria Senese di Sviluppo da settembre 2009 – Quando sono entrato, attraverso il primo piano industriale, la volontà era quello di ristrutturare la società e fare finanziamenti alle aziende in una fase di forte crisi quale quella che stavamo vivendo e poi abbiamo vissuto. La Fises così ha confermato il suo essere strumento fondamentale per sostenere le aziende e il territorio. Oggi abbiamo raggiunto l’obiettivo, la Finanziaria è autonoma, in salute e capace di continuare la propria attività, pronta ad affrontare le nuove sfide che si porranno nei prossimi anni”.

I dati di questi otto anni e mezzo hanno tradotto in operatività le indicazioni dei soci a partire da settembre 2009. Con il piano di indirizzo strategico relativo al triennio 2010-12, approvato nel 2009, infatti, il focus dell’attività di Fises è stato incentrato sul finanziamento di nuove imprese promosse da giovani imprenditori e con prevalente partecipazione femminile; sugli interventi di capitalizzazione aziendale privilegiando lo strumento del prestito partecipativo; sulla copertura finanziaria dei piani di investimento e dei programmi di sviluppo; sul supporto finanziario delle imprese mediante la costituzione di plafond per sostenere le esigenze di liquidità e disciplinati da specifici regolamenti di gestione.

I dati 2017 e 2018

Un bilancio, dunque, importante che ha visto le domande negli ultimi anni crescere. Nel solo 2017 sono stati 203 i finanziamenti complessivamente concessi per un importo totale di 16.330.000 euro, di cui 60 per nuove attività per un importo di 4.365.000 euro con tempi medi di risposta di sette giorni nelle operazioni deliberate dal direttore e sedici per quelle deliberate dal cda, con un tasso medio pari al 2,80%. Guardando i dati, ci sono degli anni in cui le domande sono diminuite, complice la crisi, per esempio nel 2015 furono deliberate 180 pratiche per un totale di oltre 8 milioni di euro. Ma già nel 2016 si sono colti segnali positivi. Infatti il 2016 si è chiuso con 206 pratiche effettuate per un totale di 12.897.000 euro. Da gennaio 2018 ad oggi sono già 80 le pratiche deliberate per un importo totale di 6.544.000 euro di cui a favore di nuove attività 1.704.000 euro su 23 pratiche.

Il futuro

Per i prossimi mesi e anni l’operatività è garantita dalla liquidità in cassa, già messa a disposizione con il Piano Operativo 2018 che prevede, in questa prima fase, lo stanziamento dell’importo di 16 milioni di euro. La società dispone di un buon livello di liquidità aziendale anche per i prossimi esercizi, ciò assicura un adeguato grado di autonomia finanziaria nello svolgimento dell’attività istituzionale di concessione dei finanziamenti nel territorio di riferimento. Da questo punto di vista il numero di operazioni stimate è di oltre 200 all’anno per un importo complessivo di 15 milioni euro.

“Questo – fa notare Bernardini – risulta di particolare importanza per il territorio di riferimento di Fises composto principalmente da un tessuto di piccole e micro imprese che notoriamente hanno maggiori difficoltà di accesso al credito bancario. E poi c’è l’attenzione alla nascita di nuove imprese, con particolare riguardo a quelle giovanili e femminili, considerando che la società ha assunto un ruolo determinante e di riferimento rispetto al sistema bancario per la concessione di finanziamenti a questa tipologia di imprenditori”.

La politica di bilancio

“Un altro aspetto da evidenziare relativamente alla redditività attesa dei prossimi bilanci – osserva Bernardini – è costituito dalla pulizia dei bilanci effettuata negli ultimi esercizi che porterà benefici sui risultati di bilancio dei prossimi anni”.

Infatti, a partire dal 2009 la società ha intrapreso un percorso di rinnovamento con riferimento sia alle strategie di impiego delle risorse finanziarie, mediante l’approvazione dei Piani Industriali, sia attraverso una politica di bilancio che ha visto consistenti accantonamenti e svalutazioni per un importo complessivo di circa 22 milioni (fino al bilancio 2017), relativi in gran parte a posizioni concesse negli anni precedenti. La società dispone ad oggi un patrimonio netto contabile di oltre 65 milioni di euro. Dati importanti per il futuro della società, soprattutto per poter svolgere gli attuali volumi di attività istituzionale anche per i prossimi anni, in piena autonomia finanziaria e senza ricorrere ad ulteriori apporti da parte dei soci. Oltre al patrimonio netto, la società gestisce due finanziamenti soci (Comune di Siena e Provincia di Siena) per l’importo di circa 3 milioni di euro ciascuno, con scadenza al 2050 e vincolati per l’attività istituzionale. La massa finanziaria complessivamente gestita supera pertanto i 70 milioni di euro.

Il decreto Madia

Nel corso del 2017 Fises è stata iscritta nell’allegato A del Decreto Legislativo 175/2016 (cosiddetto Madia) che ha sancito l’esclusione di questa Finanziaria dagli effetti dell’articolo 4 del decreto stesso, l’unica finanziaria provinciale in Italia. Un risultato raggiunto grazie all’impegno dei referenti istituzionali del territorio.

Convenzioni

Per rafforzare il ruolo strategico della società sono state stipulate tre convenzioni operative con gli istituti di credito legati al territorio, ovvero Banca Monte dei Paschi di Siena, Chianti Banca e Banca Cras nonché con il Microcredito di Solidarietà per sostenere in maniera congiunta, attraverso piccole operazioni di finanziamento, le micro-imprese del territorio che si trovano in situazione di difficoltà finanziaria. Ed ancora, la convenzione sottoscritta con Italia Com-Fidi a valere sul Fondo Speciale Antiusura per garantire un aiuto concreto alle imprese in situazione di difficoltà finanziaria che non hanno più accesso al credito bancario, attraverso interventi per un importo massimo di 150.000 euro, e quella a valere sui Fondi Cosme / FEI per ottenere il rilascio di garanzie a prima richiesta. E’ inoltre in fase di sottoscrizione un’ulteriore convenzione con la Fondazione Toscana per la prevenzione dell’Usura Onlus.

Dove investe Fises

L’area da cui è arrivato il numero maggiore di domande e dove Fises ha investito di più è la zona urbana di Siena con 45.136.608 euro nel periodo, il 39,92% di tutta l’attività. Segue la Valdelsa, con 18.731.040 euro, il 16,56% degli importi, la Valdichiana, 15.406.408 euro con il 13,62% del totale, le Crete, con 12.577.060 euro, l’11,12% del totale, la Val di Merse, 6.928.696 euro, ovvero il 6,13% del totale, e il Chianti, con 5.353.048 euro e il 4,73% del totale. I settori di maggiore investimento sono commercio, turismo e artigianato, che insieme hanno raccolto il 76,42& degli investimenti, ben 86.415.504 euro, a seguire l’industria, 11% con un valore complessivo di 13.380.744, i servizi, 7,66% per un totale di 8.667.040, e l’agricoltura, per un valore di 4.614.592 euro, il 4,08% del totale.

La gestione della società

Nei primi mesi dell’anno 2015 la società è stata soggetta ad ispezione da parte di Banca D’Italia con esiti sufficientemente positivi, e migliori rispetto a quello della precedente ispezione avvenuta agli inizi del 2009. Nella seconda metà del 2015 la società ha anche riorganizzato il personale sostituendo due figure dimissionarie, con un risparmio su base annua pari a circa 30mila euro. Sempre nel 2015 è stata impegnata negli adempimenti richiesti dalla nuova normativa di Banca D’Italia per l’iscrizione all’Albo Unico degli Intermediari Finanziari per la quale a fine dicembre 2016 è pervenuto dalla Banca d’Italia il provvedimento. L’iscrizione all’Albo ha comportato un ulteriore rafforzamento della struttura organizzativa interna con l’assunzione di un’ulteriore unità lavorativa a decorrere dal mese di settembre 2017. A giugno 2016 Fises si è trasferita in Via Banchi di Sopra 72 con un risparmio complessivo di 48 mila euro l’anno.

I commenti dei soci

“L’anno scorso ci volle l’azione corale delle istituzioni locali per salvare la finanziaria senese dalle implicazioni di leggi nazionali che l’avrebbero penalizzata – afferma il sindaco di Siena Bruno Valentini – Ci siamo riusciti e la Fises continua ad essere uno strumento essenziale di promozione economica del territorio, fornendo credito aggiuntivo alle imprese di Siena e provincia, in tutti i settori della vita produttiva. Particolarmente importante è stato il sostegno alle aziende in fase di avvio, nel contesto di un volume di prestiti in netta crescita. Circa duemila finanziamenti negli ultimi otto anni, di cui 27 milioni sono andati ad imprese start up. Alla tempestività nell’attività di istruttoria ed erogazione, si unisce una serietà di valutazione del rischio che tiene sotto controllo la qualità del credito che invece in passato ha lasciato a desiderare, provocando perdite e rettifiche negative di cui ancora si avvertono le conseguenze. Anche per questo motivo, va apprezzata la professionalità e la prudenza con cui la Fises viene diretta, evitando di imbarcarsi in operazioni troppo rischiose, magari senza adeguate garanzie a supporto. Un sano principio di frazionamento del rischio deve guidare la strategia di erogazione del credito, evitando ogni condizionamento esterno, che venga dalla politica o meno. La Fises è una leva di sviluppo troppo importante per economia ed occupazione per rischiare di farla tornare società esecutrice di operazioni pilotate da interessi esterni, come dimostrano le vicende finite male del Siena Calcio o della Mens Sana Basket. Quel tempo non deve più tornare”.

“Ringrazio Stefano Bernardini e tutto il consiglio attuale che ha guidato con attenzione e sapienza la Fises che, nel passato, aveva anche evidenziato criticità. Grazie anche all’attuale direzione di Davide Rossi e a tutta la struttura – dice Fabrizio Nepi, presidente Provincia di Siena – Siamo riusciti ad ottenere importanti risultati per le aziende della provincia di Siena e a far crescere la solidità della Finanziaria, capace di avere una prospettiva che guarda al futuro per continuare a sostenere lo sviluppo del territorio, con ottimi bilanci che si sono ripetuti negli anni. Da questo punto di vista va sottolineata la correttezza della strategia seguita da questa governance nell’individuare bene i criteri e il contesto dei finanziamenti da erogare che, rispetto al passato, hanno avuto un riscontro migliore. Siamo certi che la nuova governance, a cui facciamo i migliori auguri di buon lavoro, opererà su linee guida già tracciate dalle precedenti amministrazioni svolgendo un ruolo attento rispetto alle necessità che si porranno”.

“Nel ringraziare chi ha guidato la Fises in questi anni, mi preme sottolineare che con la fine di questo mandato si chiude uno tra i periodi più difficoltosi per la Finanziaria Senese, dovuto alla grande crisi economica, che ha esposto le imprese a sopportare situazioni pesanti e difficili, risolte oggi grazie all’oculatezza della governance degli ultimi mandati – osserva Massimo Guasconi, presidente Camera di Commercio di Siena – Ora si apre una nuova fase che potrà cogliere nuove opportunità di espansione, per aiutare tutti i settori economici, attivando ogni possibile collaborazione, ad iniziare da forme di garanzia per i finanziamenti da affiancare a quelle tradizionali; ma continuando a mantenere la stessa cautela e rigore che hanno consentito a Fises di lavorare in questi anni”.

“Esprimo piena soddisfazione per il rinnovo del consiglio di amministrazione della Fises che sicuramente saprà continuare nell’importante lavoro svolto dagli amministratori uscenti, a cui va un sentito ringraziamento per l’impegno e i risultati raggiunti in questi anni – dice Carlo Rossi, presidente Fondazione Monte Paschi di Siena – La Fondazione Mps, che detiene il 30% delle azioni ordinarie, pari a circa il 59% del capitale sociale complessivo, è fermamente convinta che la società possa contribuire allo sviluppo economico del territorio senese in maniera significativa, proseguendo allo stesso tempo nel percorso teso a consolidare la propria autonomia finanziaria coniugandola ad un’adeguata redditività operativa”.



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