Gestione Servizio Idrico Integrato, approvate in Consiglio le modifiche a statuto e patti parasociali

Di Redazione | 30 Settembre 2019 alle 15:17

Gestione Servizio Idrico Integrato, approvate in Consiglio le modifiche a statuto e patti parasociali

De Mossi: “Prorogare la concessione di 5 anni rappresenta l’unico strumento per assicurare contemporaneamente il rispetto degli standard di servizio imposti dalla normativa, le esigenze di investimento sul territorio, una dinamica tariffaria meno invasiva per l’utenza”

Nella seduta odierna, l’assemblea consiliare ha approvato alcune modifiche allo Statuto dell’Acquedotto del Fiora e ai Patti parasociali. Il sindaco Luigi De Mossi, dopo aver illustrato all’aula i riferimenti normativi che regolano i rapporti tra enti locali e gestori del servizio idrico integrato, ha fatto riferimento all’accordo di programma del 2000 tra i Comuni ricompresi nell’ATO 6 “Ombrone” per la costituzione del gestore unico del servizio idrico, affidato, l’anno successivo, all’Acquedotto del Fiora (AdF) per venticinque anni, fino al 31/12/2026. Nell’aprile di quest’anno l’assemblea dei soci di AdF ha approvato la richiesta di allungamento della stessa concessione per ulteriori cinque anni, fino al 31.12. 2031 e l’invio all’Autorità Idrica Toscana del prolungamento del periodo. Il primo cittadino ha spiegato come “un orizzonte temporale più ampio consentirà all’azienda di diluire gli oneri di investimento (ammortamenti e oneri finanziari) in quote annue minori, di ottenere benefici sia nella tariffa sia nella possibilità di avere risorse da investire su nuovi progetti attraverso il progressivo ammortamento nel tempo degli interventi, specie quelli compiuti a inizio concessione; liberare risorse sia tariffarie sia finanziarie, visto che a fine 2026 saranno completamente rimborsati, ai gestori precedenti (i Comuni), gli oneri pregressi sulle opere realizzate (circa 3milioni di euro). Il futuro scenario otterrà l’effetto di coniugare tra loro le esigenze di investimento sul territorio, la sostenibilità di una dinamica tariffaria meno invasiva sull’utenza, l’ottimizzazione dei rapporti con gli enti finanziatori, stante l’opportunità di consolidare o rifinanziare a condizioni più vantaggiose”.

L’Autorità Idrica Toscana, accogliendo la proposta della conferenza territoriale n. 6 Ombrone e, di conseguenza, l’istanza del gestore sull’estensione di cinque anni dell’affidamento del servizio, ha stabilito nel 31/12/2019 il termine per ottenere l’impegno formale di banche o istituti di credito e finanziari a coprire il nuovo programma di interventi e il relativo piano economico e finanziario, in modo da concludere l’iter di approvazione. “Come effetto del prolungamento di cinque anni dell’affidamento della concessione all’AdF – ha precisato De Mossi – sarebbero previsti circa 250 milioni di ulteriori investimenti nel periodo 2020-2031, portando il valore complessivo degli interventi del periodo a oltre 400 milioni, il volume medio complessivo a 31 milioni annuali, pari a circa 80 euro per abitante all’anno, invece degli attuali 19; nonché l’azzeramento, a partire dal 2027, dei mutui ai Comuni e il ritorno alle attività strategiche all’interno del territorio, tra le quali il controllo di qualità dell’acqua e la progettazione. Da qui la necessità di procedere a sottoscrivere alcune modifiche allo Statuto della società e a un’integrazione dei patti vigenti tra soci, al fine di regolamentare la governance e l’operatività all’interno del percorso per la richiesta di allungamento della concessione all’Acquedotto del Fiora”. Come ha evidenziato il sindaco “il prolungamento temporale al 2031 risulta l’unico strumento in grado di assicurare contemporaneamente il rispetto degli standard di servizio imposti dalla normativa, le esigenze di investimento sul territorio, una dinamica tariffaria meno invasiva per l’utenza e l’ottimizzazione dei rapporti con gli enti finanziatori sia in termini di solvibilità sia di condizioni più vantaggiose”.

“Oggi il Consiglio Comunale di Siena – è il commento del consigliere Pd Bruno Valentini – ha ratificato la decisione assunta nell’assemblea dei soci dell’ambito idrico della Toscana Sud di prolungare la concessione di acquedotto, fognature e depurazione alla società ADF spa per altri 5 anni. La concessione del servizio ad Acquedotto del Fiora spa sarebbe infatti scaduta il 31 dicembre 2026 ed in questo modo la porteremo al 2031. In cambio i Comuni otterranno maggiori investimenti per diverse centinaia di milioni di euro senza che ciò impatti sulle tariffe. Fra chi ha spinto per questo obiettivo c’è sicuramente Acea, la grande società controllata dal Comune di Roma, quotata in Borsa, che ha il 40% delle azioni di ADF spa, che ottiene una proroga della concessione senza passare da una gara. Un’operazione che è già avvenuta in altre parti della Toscana. Nel mio intervento in Consiglio ho fatto presente che questa sarebbe stata l’occasione giusta per il Comune di Siena per strappare alcuni risultati che invece diventano più aleatori in prospettiva. Innanzitutto la garanzia che nel programma di investimenti sia previsto il collegamento fra la rete idrica della città con l’acqua del grande invaso del Monte Doglio (Sansepolcro), che resta l’unica soluzione contro il rischio siccità del futuro. Siena infatti può contare solo sulla sorgente del Luco (Sovicille) ed in piccola parte su quella dell’Amiata, ma potrebbero rivelarsi risorse insufficienti in caso di crisi idrica. L’acqua del Monte Doglio arriverà a Rapolano ma occorre portarla fino a Siena. E quale migliore opportunità per ottenere oggi l’assicurazione di questo strategico investimento, per tutta l’area senese. Inoltre sarebbe stato anche importante contrastare lo svuotamento progressivo di funzioni e personale di Acquedotto del Fiora spa che sta lentamente avvenendo verso Grosseto e soprattutto verso Roma, la sede centrale di Acea. Anche in questo campo Siena sta diventando sempre più marginale, accontentandosi di briciole o di qualche sponsorizzazione. Infine, si sarebbe potuto verificare se invece di un socio industriale esterno come Acea, fosse stato possibile trovare un partner toscano, sempre pubblico. Un’altra occasione persa”.



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