Giardini della Lizza a Siena, Magi: “Nessuna necessità di manutenzione straordinaria

Il chiarimento dell’assessore che ha risposto in Consiglio all’interrogazione della consigliera del gruppo Progetto Siena Anna Ferretti

Di Redazione | 15 Giugno 2024 alle 11:00

Giardini della Lizza a Siena, Magi:  “Nessuna necessità di manutenzione straordinaria

“La manutenzione ordinaria è regolarmente effettuata dalla squadra operativa delle aree verdi, mentre al momento non vi è necessità di interventi straordinari”. Così l’assessore alla manutenzione aree verdi del Comune di Siena, Barbara Magi, ha risposto, durante la seduta del Consiglio Comunale di ieri, all’interrogazione della consigliera Anna Ferretti (gruppo Progetto Siena) in merito alla manutenzione dei giardini pubblici della Lizza.

L’assessore ha premesso che “il giardino della Lizza ha una superficie complessiva di circa tredicimila metri quadrati, e negli ultimi anni è stata oggetto di diversi interventi manutentivi, alcuni dei quali citati proprio dalla consigliera Ferretti, e nel prossimo futuro sarà interessata da ulteriori nuovi lavori. Nello specifico, per la delega sul verde pubblico, si andrà a riqualificare l’area delle serre comunali. L’amministrazione riconosce a tutta la zona della Fortezza e della Lizza un valore inestimabile, non a caso negli ultimi anni sta divenendo un polo attrattivo di primaria importanza, e in questa visione non vengono certamente esclusi il verde e l’arredo urbano”.

Riguardo alla manutenzione ordinaria, ha ripreso Magi “il taglio dell’erba è regolarmente effettuato dalla squadra operativa delle aree verdi, così come viene regolarmente effettuata la manutenzione e pulizia del laghetto dei cigni, il controllo e sostentamento degli animali presenti nella vasca e il monitoraggio degli arredi. Tempistiche sulla manutenzione straordinaria non possono essere date per la definizione stessa del termine ‘straordinario’ ovvero ‘eccezionale, non consueto’. Per il momento, valutato che non si ha necessità di modificare strutturalmente i giardini e che non sussistono problematiche importanti, non sono in programma interventi di manutenzione straordinaria, il che porta a rispondere anche alla seconda domanda dell’interrogazione: gli interventi di manutenzione straordinaria al momento non consistono in alcuna attività particolare, ma si continuerà, come d’abitudine, a mantenere la Lizza in condizioni ottimali”.

“In merito alla pavimentazione, anch’essa oggetto dell’interrogazione della consigliera Ferretti, ricordo che è in ghiaia da molte generazioni, e al momento non sono state elaborate stime più o meno dettagliate per la sostituzione con altre tipologie, principalmente perché questo sistema ha delle ottime caratteristiche drenanti e traspiranti, assicura nel tempo una superficie sempre asciutta ed è di semplice manutenzione. Inoltre sottolineo che sul giardino della Lizza gravano diversi vincoli paesaggistici e monumentali: trovandosi all’interno del core Unesco ogni modifica deve essere attentamente valutata e perfettamente inserita nel contesto. Chiaramente il nulla osta della Soprintendenza è imprescindibile in questo come in tanti altri casi che riguardano zone storiche della città” ha proseguito Magi, aggiungendo che “tra l’altro alcuni esperimenti con pavimentazioni in terra stabilizzata sono già stati tentati, come nel Parco della Rimembranza o nel giardino fuori Porta Pispini, e negli anni si è riscontrata una difficoltà di mantenere i materiali in buono stato. Entrando poi in un aspetto più tecnico va considerata l’estensione del giardino della Lizza: in un’area così grande non è semplice l’uso di pavimenti gettati in opera, sia per un discorso di necessità di realizzare tanti giunti, sia perché andrebbero ripensati e riorganizzati tutti i chiusini presenti in zona. In più il giardino non potrebbe più ospitare strutture medio grandi per problemi legati al peso dei mezzi e delle istallazioni, e diventerebbe estremamente vulnerabile all’azione antropica dell’uomo, finendo per diventare una grande vetrina esteticamente gradevole ma vuota. Sempre a proposito della pavimentazione, la tipologia in terra stabilizzata ha un costo abbastanza importante, a cui sarebbero da aggiungere tutti i costi per gli scavi e la realizzazione dei nuovi sottofondi, la messa in quota dei chiusini, la riprofilatura dei cordoli e delle aiuole. Indicativamente il solo strato di usura finale avrebbe un costo che si aggira sui cinquecentomila euro, con una spesa finale intorno ai due milioni di euro”.

L’assessore ha poi spiegato che “il leccio purtroppo si è seccato. Sono stati tentati molti interventi endoterapici per cercare di sostenere l’albero, circa due anni fa si è intervenuti con una potatura mirata e con un sostegno di tiranti per diversi rami principali, ma lo stato vegetativo era già compromesso. A seguito delle indagini strumentali svolte da agronomi esperti del settore è stato supposto che tra le cause scatenanti possa esserci la scarsa areazione del suolo, dovuto alla pavimentazione sottostante, realizzata nel 2007. Al momento con gli uffici del verde stiamo lavorando per mantenere almeno la memoria storica di questa pianta, e sono al vaglio diverse soluzioni. Questo spiacevole fatto non coinvolge però le altre piante della Lizza, quindi non si capisce bene il senso dell’affermazione secondo cui ‘i grandi alberi che sono alla Lizza presentano problemi nei monitoraggi che state effettuando’. Ribadisco che non è così, e quando ci sono stati dei sospetti o dei dubbi sulla stabilità di alberi posti in aree pubbliche si è sempre intervenuti affidando verifiche accurate a tecnici specializzati. Ricordo a tal proposito che una parte di Fortezza è stata interdetta per diversi mesi proprio perché si temeva l’instabilità di alcuni alberi. Già dal mese di aprile è stato avviato un monitoraggio, affidato ad agronomo esterno, degli alberi in centro storico e nelle prime periferie, e sulla base delle indagini, se necessario, saranno effettuati gli interventi più opportuni”.

Magi ha puntualizzato che “è sempre bene ricordare che gli alberi sono organismi viventi dinamici e nessuna verifica o indagine mette al sicuro da possibili cedimenti: il rischio ‘zero’ in questi casi non esiste e anche una pianta giudicata perfettamente sana potrebbe cedere repentinamente. Questo aspetto a oggi è stato ampiamente dibattuto anche dal Consiglio di Stato, attraverso una sentenza esemplare del 2022 che ha rimarcato proprio la questione della gestione del rischio e l’impossibilità di escludere in modo oggettivo il crollo di un albero”. L’assessore ha poi concluso affermando che “nella gara del verde non è prevista la figura del giardiniere che possa curare le aiuole dell’amministrazione e non sono presenti lavorazioni di piantumazione di fiori o cespugli ornamentali”.

La consigliera Anna Ferretti (gruppo Progetto Siena, nella sua replica, ha dichiarato di essere contraria al giudizio che La Lizza sia in condizioni ottimali. Al momento, per fare un esempio, non c’è né ghiaia, né stabilizzato, ma solo terra e fango, come dimostrano le impronte degli pneumatici presenti. C’è molto da lavorare e non solo alla Lizza. Il rischio zero non esiste mai, ma esiste poter dire di aver fatto tutto il possibile e servono cura e attenzione in tutto il territorio”.



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