“Immigrazione, no allo scaricabarile sui centri di prima accoglienza”

Di Redazione | 4 Gennaio 2017 alle 11:31

“Immigrazione, no allo scaricabarile sui centri di prima accoglienza”

Cooperativa Sociale Pangea interviene sui fatti di Asciano

“Esprimiamo profondo dispiacere per quanto accaduto, immaginando che solo con una più ampia condivisione e collaborazione sul fenomeno migratorio, si possa in qualche modo limitare per il futuro altri spiacevoli episodi”. Ad affermarlo è la Cooperativa Sociale Pangea, in qualità di ente gestore dei servizi di accoglienza rivolti ai cittadini richiedenti protezione internazionale, che ha in carico il ragazzo protagonista degli episodi dello scorso 27 dicembre (leggi qui) ad Asciano, e che ricorda come fosse stata segnalata agli enti preposti la particolare situazione di disagio del giovane.

“In questo momento di riflessione su quanto di nostra responsabilità e competenza – fa sapere la cooperativa sociale Pangea -, ci sentiamo di condividere le parole del sindaco di Asciano quando afferma che ‘il pericolo in questo momento non sono i richiedenti asilo […], quanto piuttosto l’approssimazione con la quale vengono gestiti certi soggetti chiaramente difficili’.  Anche a nostro avviso, le Istituzioni preposte dimostrano frequentemente un’approssimazione nel farsi carico dei cosiddetti “casi vulnerabili”, opportunamente segnalati e presenti nelle nostre strutture di prima accoglienza: minori stranieri non accompagnati, persone con problemi psichiatrici o affette da dipendenze e soggetti inclini alla prostituzione e allo sfruttamento. La non presa in carico di questi soggetti chiaramente difficili da parte delle istituzioni e la mancanza di rapide ed efficaci risposte anche di fronte a patologie specifiche, è frutto dell’assenza di anni di politiche sociali rivolte ad un fenomeno come quello dell’immigrazione.

Basta pensare che “sul territorio provinciale progetti Sprar (il sistema di protezione per richiedenti asilo) in grado di garantire percorsi maggiormente idonei agli ‘ultimi degli ultimi’ sono pressoché assenti, (nella nostra provincia ci sono solo 21 posti  localizzati in Val d’Elsa) e la situazione non pare certo essere destinata a migliorare, visto che nonostante le sollecitazioni ricevute a livello regionale, ed un bando nazionale sempre presente, nessun nuovo progetto è stato presentato negli ultimi tempi dagli Enti Locali della nostra Provincia”, prosegue la Cooperativa Sociale Pangea. I centri di accoglienza straordinaria prefettizi, come nello specifico quello di Asciano, nascono “proprio per sopperire a questo ritardo delle politiche sociali rivolte ai migranti, e mirano prevalentemente a farsi carico del percorso di riconoscimento della protezione internazionale, avendo le professionalità sufficienti all’individuazione delle ‘vulnerabilità’ ma non certo per sostituirsi al lavoro delle Istituzioni”.

Da qui la necessità, guardando al futuro, di “una piena e trasparente condivisione delle responsabilità anche in considerazione del fatto che, contrariamente a quanto si possa auspicare, la richiesta di posti sul territorio è destinata a aumentare in ragione dello stato di bisogno che il fenomeno migratorio e straordinario di questi anni porta con se’ sia perché le politiche di riconoscimento e rimpatrio proseguono con una tempistica assai lenta”. Episodi come quello avvenuto ad Asciano “possono essere arginati solo con una collaborazione attiva e fattiva tra soggetti gestori, enti locali e istituzioni preposte, e che si debba continuare a perseguire quel modello di integrazione concreta, anche in un primo livello di accoglienza. A tal proposito, preme ricordare come il Comune di Asciano, ha rappresentato e rappresenta ancora oggi, un esempio di accoglienza attiva, avendo promosso per il gruppo di richiedenti accolti presso il Cas della Parrocchia di Sant’Agata concreti progetti di lavori di pubblica utilità”.

“In ogni caso, in un fenomeno come quello dell’immigrazione, dove anche per motivazioni politiche nessuno si ritiene responsabile, in qualità di soggetto gestore ribadiamo il nostro rammarico per quanto accaduto e, ritenendoci corresponsabili con le Istituzioni preposte, chiamate a farsi carico del caso specifico del richiedente asilo responsabile dei fatti del 27 dicembre, vogliamo porgere le nostre più sentite scuse alla popolazione di Asciano, e nello specifico alla signora vittima del fatto increscioso, nella speranza che, venendo a conoscenza della sua generalità, possiamo presto farlo anche di persona”, conclude la nota diffusa dalla Cooperativa Sociale Pangea.



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