La stagione delle nomine, le prime mosse e le pedine fuori posto, aspettando lo scacco matto

L’unica certezza, a poche settimane dal termine dei tempi, è che lo scacchiere si è ingarbugliato e i pezzi, o i nomi, che sembravano la sicurezza adesso non sono al loro posto

Di Redazione | 6 Aprile 2022 alle 11:00

La stagione delle nomine, le prime mosse e le pedine fuori posto, aspettando lo scacco matto

Da palazzo pubblico a palazzo Sansedoni. E’ nello spazio di Piazza del Campo, ma fuori dagli occhi indiscreti, che si giocano le partite politiche di un mese che pare infuocato, ben oltre le temperature di una primavera che stenta a decollare.

A prendere il volo è stata una campagna elettorale che ha già mosso i primi passi e le prime pedine, vivrà di una stagione intensa fino all’estate quando, presumibilmente, si raffredderà sotto il sole cocente. A far scaldare gli animi del sindaco De Mossi è stata la conduzione della partita a scacchi che porterà alla nomina del nuovo presidente e della deputazione amministratrice della Fondazione Monte dei Paschi.

“Non darò sportellate e non voglio riceverle”, ha detto il primo cittadino, chiedendo a gran voce un coinvolgimento diretto, o indiretto dei suoi 4 fedeli in deputazione generale. Qualcuno dei rappresentanti degli enti nominanti potrebbe aver tentato uno scacco matto muovendo anzitempo un alfiere. Una mossa che non sembra comunque essere andata a buon fine a meno che non sia stata compiuta per accelerare la partita o scombinare i piani dell’avversario. In quel caso la strategia potrebbe essere stata vincente.

L’unica certezza, a poche settimane dal termine dei tempi, è che lo scacchiere si è ingarbugliato e i pezzi, o i nomi, che sembravano la sicurezza adesso non sono al loro posto. “Le persone si accontentano di tutto per poter dire di aver qualcosa”, parafrasando la madre della regina di scacchi nella celebre serie televisiva.

La partita per le elezioni del sindaco nel 2023 sembra invece più una partita a dama dove le pedine si mangiano di continuo, fino a farne restare poche. Fino a far restare quelle giuste, le associazioni o i partiti amici con cui allearsi, i profili ideali dei candidati con cui muovere le ultime mosse. Complice la partita a scacchi per palazzo sansedoni, quella a dama per palazzo pubblico ha vissuto un leggero stop dopo il rimpasto di giunta che ha tutte le caratteristiche di una mossa politica mirata a congelare gli animi e i tempi. Ed ecco che i giocatori sembrano attendere solo la prossima mossa degli avversari per decidere la strategia. Perché strategia è quella che sembra mancare in questo momento al tavolo di gioco da parte di tutti coloro che siedono di fronte alla scacchiera.

Giocare a scacchi è come essere sospinto fuori dal tempo, ha scritto Antoine de Saint-Exupery…ma il tempo stringe per i giocatori delle partite di Palazzo Sansedoni e Palazzo Pubblico.

 

Cristian Lamorte



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