Mercato in Fortezza, Scaramelli approva: "Bene lo spostamento, ma concertazione con cittadini e associazioni di categoria"

La posizione del consigliere regionale di Italia Viva: "Riqualificazione dell’esistente, aumento dei posti auto, migliore vivibilità"

Di Redazione | 22 Gennaio 2020 alle 13:08

Mercato in Fortezza, Scaramelli approva: "Bene lo spostamento, ma concertazione con cittadini e associazioni di categoria"

“Si apra un tavolo di concertazione con le associazioni di categoria, la condivisione con la città è importante. Il Mercato in Fortezza è una proposta positiva per Siena e per tutto il tessuto commerciale”. A dirlo Stefano Scaramelli, consigliere regionale di Italia Viva, che spiega: “Un’idea nata già alcuni anni fa che oggi viene ripresa e che sostengo e condivido. Liberare posti auto, qualificare e rendere più fruibili gli spazi della Fortezza, investire sull’esistente riqualificando la struttura e l’offerta commerciale nel suo complesso può e deve essere un progetto sostenuto anche dalla Regione Toscana. La città può crescere nel suo insieme, il mercoledì mattina sarà possibile liberare almeno duecento parcheggi che saranno utili non solo per gli ambulanti ma anche per tutti gli altri esercenti della città. Anche chi ha sede fissa potrà quindi beneficiare del cambio di destinazione del mercato settimanale. Impegnare la Fortezza per meno di un giorno a settimana non ne comporta la perdita di fruibilità ma, anzi, ne arricchisce e diversifica la vivibilità. Il mercato in Fortezza può essere un’occasione per riscoprire e vivere un luogo importante e fra i simboli della città. Un luogo che può essere ancora di più a servizio della comunità dando alla città nuove destinazioni e nuovi spazi da vivere. La politica, e non i tecnici, deve dare risposte alla vivibilità e alla progettazione dei luoghi, delle loro specificità, destinazioni, potenzialità di aggregazione. L’architettura della Fortezza, che è parte ed estensione del pensiero che quel luogo anima, sicuramente avrà bisogno di lavori di adeguamento sui quali potranno concorrere anche aspetti tecnici ma la scelta, la progettualità futura devono essere frutto di una decisione politica capace di rappresentare quante più istanze e realtà possibili”.

Andrea Mari



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