Morte David Rossi, Rizzetto: "Chiederemo nuove perizie"

Il 5 marzo torna a riunirsi la Commissione parlamentare d'inchiesta per nominare il presidente

Di Simona Sassetti | 2 Marzo 2024 alle 21:25

“Ho un’idea ben chiara su quello che posso e mi sento di chiedere e fra queste ci sono anche delle nuove perizie. Tutto l’aspetto informatico può dirci ancora tanto, ma non serviranno solo delle perizie informatiche. Serviranno anche quelle, ma non solo quelle”. Così Walter Rizzetto, componente della nuova commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte di David Rossi, annuncia durante la trasmissione Sette Giorni, che serviranno nuove perizie per fare luce su quanto accaduto la sera del 6 marzo 2013. La commissione torna al lavoro a partire da martedì 5 marzo per nominare il presidente, e per il deputato di Fdi sono tanti i punti su cui partire. “L’eredità è enorme – afferma – ripartiremo da quanto non è stato detto. Ci sono delle notizie degli ultimi giorni che abbiamo letto con gli sgranati. Le confessioni di De Pau (il quale ha dichiarato “Sono stato io ad uccidere Rossi)” sono sorprendenti, ma è sorprendente soprattutto il fatto che non ci sia stata fornita alcuna documentazione. Si tratta di un mitomane che per cercare scappatoie si accusa delle  morti di illustri personaggi, ma è una persona che va sentita, come va sentita la magistratura, perché è a carico del magistrato trasmettere questi atti”.

Luce che andrà fatta anche sul filmato che contrasterebbe con tutti gli atti processuali in cui si era stato detto che era stato raccolto un unico video sui momenti antecedenti o successivi alla caduta di Rossi, quello della telecamera 6, in realtà era stato raccolto anche un video della telecamera 8 emerso durante la precedente commissione. Un video che ritrae l’uscita di due persone dalla banca. “Un video che non era stato repertato e inoltre – aggiunge Rizzetto –  c’è tutto l’aspetto clinico. David Rossi ha riportato ferite che non sono riconducibili con la caduta. Io sono stato molte volte a Siena, considero i senesi un popolo straordinario, tra loro c’è chi crede al suicidio, chi all’omicidio, altri pensano che se ne è parlato troppo. Io invece penso che serva ancora fare luce, quindi noi non vogliamo accusare nessuno, vogliamo solo conoscere”.

Simona Sassetti

Nasce a Siena nel 1991, lavora a Siena Tv dal 2016. Ha scritto prima sul Corriere di Siena, poi su La Nazione. Va pazza per i cantanti indie, gli Alt-J, poi Guccini, Battiato, gli hamburger vegani, le verdure in pinzimonio. È allergica ai maschilismi casuali. Le diverte la politica e parlarne. Ama il volley. Nel 2004 ha vinto uno di quei premi giornalistici sezione giovani e nel 2011 ha deciso di diventarlo



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