Padoan, Sinistra Civica Ecologista: "La nomina tocca doppiamente Siena"

Il coordinatore della lista Mancuso analizza la nomina, puntando i riflettori su una nuova nomina legata al territorio e sulla questione Mps

Di Redazione | 15 Ottobre 2020 alle 12:12

Padoan, Sinistra Civica Ecologista: "La nomina tocca doppiamente Siena"

Padoan è stato appena nominato nel consiglio di amministrazione di Unicredit, del quale è già stato designato a esserne il Presidente. I rilievi di carattere metodologico e di etica politica non sono pochi e abbastanza evidenti. In ogni caso, questa scelta tocca doppiamente Siena.

In primo luogo si apre una rilevante questione di rappresentanza parlamentare del nostro territorio perché Padoan lascerà il seggio alla Camera, ove venne eletto nelle file del Pd con i voti del collegio uninominale di Siena nel 2018, nel quale, peraltro, anche LeU era presente ed ottenne un buon risultato elettorale. Ora, come allora, auspichiamo che Siena possa contare su una rappresentanza che abbia forti legami con il territorio e non sia paracadutata dall’alto.

La seconda questione, forse ancora più importante, riguarda il possibile destino della Banca MPS perché da tempo si rincorrono le voci di un “pressing” finalizzato ad un “matrimonio” tra Unicredit e MPS, contestuale all’uscita dello Stato dall’azionariato della banca senese, imposta dall’Europa e di cui invece si chiede da tempo almeno una proroga.

Vedremo come andrà questa ennesima partita su MPS, così come il percorso e gli esiti delle azioni giudiziali in corso da parte della Fondazione MPS contro la Banca stessa: come Sinistra Civica Ecologista, riteniamo fondamentale che lo Stato resti il più possibile nell’azionariato della Banca per garantire la stabilità della compagine sociale e l’unitarietà dell’impresa e della guida della più importante azienda toscana, a tutela della sua continuità produttiva, dei livelli di occupazione e per impedire feroci operazioni di mercato; un mercato sempre pronto a fare ghiotti bocconi di eventuali e sconsiderati spezzatini.

È ormai da tempo che Banca MPS, per Siena e non solo, è divenuta una questione di consolidamento aziendale, di prospettiva unitaria e di insediamento territoriale, di rispetto e valorizzazione del ruolo fondamentale dei lavoratori dipendenti, e non più proprietaria. Una vera e propria vertenza industriale per Siena, per la Toscana e per il Paese.

Lo Stato ha svolto un ruolo importantissimo nella fase più complessa: ora, nell’interesse della tutela degli asset produttivi del Paese e di tutte le altre finalità sopra evidenziate, non ultimo il radicamento dell’azienda nel territorio senese che riguarda anche le funzioni della direzione generale, sarà altrettanto fondamentale che qualsivoglia operazione diretta a far ritornare il capitale nella titolarità di un soggetto del mercato del credito avvenga con tutte le garanzie del caso.

No a spezzatini, no allo sradicamento dell’azienda, no a qualsiasi operazione di sciacallaggio a servizio del profitto privato e sì a una Banca che rappresenti la frontiera più avanzata dal punto di vista della responsabilità e della funzione sociale che, oggi più che mai, si traduce nella vicinanza e nell’accessibilità al credito da parte delle famiglie, delle piccole e medie imprese, e che riesca a dare una spinta propulsiva sul versante dell’innovazione digitale, della tutela del territorio e della dimensione rurale e agricola, e della riconversione ecologica.



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