Poggibonsi, sdegno per gli atti vandalici alla Fortezza di Poggio Imperiale

Il sindaco Bussagli: "Mancano le parole". Galligani: "Mi associo alla condanna del sindaco, ma servono le telecamere"

Di Redazione | 22 Febbraio 2021 alle 12:29

Poggibonsi, sdegno per gli atti vandalici alla Fortezza di Poggio Imperiale

Scritte con spray, muri imbrattati, disegni, un patrimonio della città maltrattato: ignoti vandali hanno preso di mira la Fortezza di Poggio Imperiale, a Poggibonsi, provocando lo sdegno unanime della politica cittadina e dei cittadini.

“Mancano le parole – è l’amaro commento attraverso un post su Facebook del sindaco David Bussagli – Le parole per spiegare che il patrimonio storico è eredità curata e lasciata da coloro che ci hanno preceduto su questo mondo e che noi dovremmo poter assicurare a coloro che verranno dopo di noi. Le parole per spiegare che i beni pubblici sono beni di tutti che vanno semplicemente rispettati. Le parole per spiegare che dietro il recupero della nostra Fortezza c’è il lavoro di tante persone e le risorse pubbliche che sono il frutto del lavoro di tanti altri. Le parole per spiegare il rispetto del prossimo. E basta con la richiesta di telecamere anche perchè è il modo per giustificare l’ingiustificabile. Non possiamo controllare tutto. E anche potessimo sarebbe l’ammissione di un fallimento. Quello dei genitori che non hanno parole per insegnare valori, educazione e rispetto. Gli stessi genitori che mettono in discussione l’autorità, che hanno una scusa per tutto. I genitori che non hanno parole da dire e ogni tanto anche qualche scapaccione da dare. Noi ovviamente quanto prima puliremo tutto perchè non meritiamo una Fortezza imbrattata da pochi delinquenti”.
“Condivido gran parte del ragionamento del Sindaco e mi associo alla sua condanna di questo atto ignobile – aggiunge il capogruppo della Lega Riccardo Galligani – Purtroppo la politica del buonismo a tutti i costi e del lasciar fare ha generato dei mostri sociali con cui adesso dobbiamo fare i conti. Raddrizzare intere famiglie non è certo un compito semplice ma bisognerà pur sempre cominciare il percorso. Non condivido invece la presa di posizione secondo la quale non dovremmo mettere telecamere perché credo che le istituzioni debbano tutelare il patrimonio di tutti con ogni mezzo e, nell’immediato, in attesa di una tanto auspicata rivoluzione morale e culturale del popolo italiano, questo lo si può fare anche con i sistemi di videosorveglianza. Neanche a noi piace il grande fratello, ma se questo serve a fare da deterrente e aiuta a trovare i responsabili di questi atti di inciviltà, credo che dovremmo metterlo come priorità”.


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