Polo logistico Bettolle, i cittadini: "Mai stati informati"

Incontro organizzato da Italia Nostra a Bettolle, per parlare del discusso progetto. Secondo i contrari devasterebbe con colate di cemento e aumento di traffico pesante un’area vocata all’agricoltura di pregio, in più nel momento della candidatura a Capitale Italiana della Cultura

Di Redazione | 10 Marzo 2024 alle 16:00

Polo logistico Bettolle, i cittadini: "Mai stati informati"

“Non solo il progetto del Polo Logistico della Valdichiana devasterebbe un paesaggio di pregio, con una cementificazione e un aumento di traffico pesante enorme, ma la decisione dell’Amministrazione comunale di Sinalunga e degli altri comuni della valle, sarebbe stata presa senza coinvolgere né tantomeno informare i cittadini”.

Questa la voce contria al grande progetta emersa nell’incontro organizzato dalle sezioni aretina e senese di Italia Nostra domenica 3 marzo all’Hotel Apogeo di Bettolle.

Alla presenza di esperti, ambientalisti e cittadini costituiti in comitato, riportano gli organizzatori dell’incontr, “è stato paventato anche un importante rischio idrogeologico dovuto alle caratteristiche del luogo prescelto, definita area acquifera. Quella di Bettolle è stata l’occasione per ribadire anche gli altri motivi della battaglia”.

“Le dimensioni del polo logistico – si prosegue – grande come 70 campi da calcio messi in fila, stravolgerebbero l’ambiente con una cementificazione e una impermeabilizzazione del terreno irreversibile e di dimensioni mastodontiche. La porta della Val di Chiana vedrebbe ogni giorno transitare oltre 1500 Tir, con il conseguente inquinamento atmosferico e acustico. Ancor più grave il fatto che tutto questo sta avvenendo nel momento in cui la Valdichiana, patria della Chianina e distretto agroalimentare pregiato e conosciuto nel mondo, è candidata a capitale italiana della Cultura”.

“In ultimo, ma non certo per importanza, l’esperienza fallimentare di simili colossi già realizzati sul territorio nazionale. In Italia sono molti i poli logistici che, dopo essere stati costruiti, sono stati abbandonati lasciando sul territorio mostri indistruttibili insieme alle promesse aleatorie di nuovi posti di lavoro” ancora Italia Nostra.

“Verrebbe da chiedersi – ancora i contrari – chi è che vuole distruggere la Valdichiana? I cittadini, sostenuti da Italia Nostra, con le presidente della sezione aretina Sandra Marraghini e di quella senese Laura Comi, non ci stanno. Nel corso della riunione hanno ribadito la loro netta contrarietà al progetto, ribaltando una visione di sviluppo legata alla distruzione dell’ambiente e al peggioramento delle condizioni di vita della cittadinanza.  Occorrerebbe infatti valorizzare e proteggere le bellezze e i talenti dell’intera valle, sede di autentici gioielli urbanistici, architettonici e artistici apprezzati dai turisti di ogni parte del mondo. La coltivazione di uve pregiate, gli allevamenti, il famoso aglione della Valdichiana, per non parlare di altri prodotti agroalimentari che vanno dal vino, all’olio, ai salumi e ai formaggi. Tutti prodotti di grande qualità, non solo per la sapienza artigianale dei produttori, ma anche per la genuinità del territorio in cui vengono prodotti”.

“Il viaggio verso una maggiore consapevolezza sui reali rischi legati al progetto non è finito. Italia Nostra, insieme ai cittadini della Valle, organizzerà ancora nuove occasioni di incontro per informare e sensibilizzare gli abitanti dell’intera regione, perché le aggressioni all’ambiente non sono solo un problema di chi ci vive” si conclude.

 

 

 

 



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