Presentato il Masgalano del Palio straordinario 2018

Di Redazione | 14 Ottobre 2018 alle 17:53

Presentato il Masgalano del Palio straordinario 2018

Realizzato dall’artista giraffina Sara Cafarelli

Un’opera di acciaio e rame che, nelle forme, ricorda l’abbraccio alla Piazza del Campo dove  sfileranno l’eleganza e la bravura degli alfieri, del tamburino e di tutti i figuranti delle 17 contrade. Un’opera fortemente legata alla città e alle sue tradizioni, così come la sua autrice, Sara Cafarelli, artista a tutto tondo che ha realizzato il Masgalano per il Palio Straordinario del 20 ottobre.

L’ambito riconoscimento è stato offerto dal Coordinamento addetti al Gruppi Piccoli e al Gruppo Giovani delle Contrade e, non a caso, nell’opera ecco, uno accanto all’altro, i barberi con i colori dei 17 rioni. E’ l’omaggio della Cafarelli al gioco più amato dai bambini senesi che, da generazioni, simulano la Carriera facendo rotolare le palline colorate come se fossero i cavalli che si sfidano per il Palio.

In questo modo l’artista ha saputo reinterpretare il premio alla miglior comparsa che, nella tradizione, riceveva un grande piatto o bacile d’argento. Una reinterpretazione nei materiali e nelle forme in cui però si può trovare la storia del Masgalano: i cerchi concentrici con uno specchio al centro rispettano la consuetudine pur innovandola dando vita ad un’opera d’arte unica.

Di sicuro effetto i materiali utilizzati. L’acciaio, un metallo giovane, come giovani sono i bambini e i ragazzi dei gruppi contradaioli; e il rame, il metallo che l’umanità usa da più tempo. Un connubio perfetto che ben rappresenta la grande Festa senese. La linfa vitale dei piccoli senesi che ha permesso e permetterà a Siena di continuare in eterno a divertirsi con quel gioco unico al mondo, capace di far vivere in parallelo storia e modernità. Passato e presente.

Margherita Anselmi Zondadari“In primis, come senese e come contradaiola, voglio ringraziare Sara Cafarelli che si è messa a disposizione della città e delle Contrade nell’ardua impresa di creare una scultura con così poco preavviso e poco tempo. Solo la sua particolare sensibilità, il suo estro e le sue capacità artistiche, unite, se mi consentite il termine, ad un po’ di sana follia, le hanno permesso di concludere magistralmente il compito affidatole.

Voglio poi ringraziarla personalmente per avermi dato l’onore, per la seconda volta, di presentare una sua opera. Nella precedente occasione mi sentii molto lusingata per essere stata scelta per illustrare una mostra di quest’artista internazionale che ha esposto nelle più importanti sedi dell’arte contemporanea. Oggi, essere qui nuovamente con lei, di fronte alla nostra città e in questa occasione “straordinaria” mi rende ancora più felice e orgogliosa di essere sua amica e di poter spiegare la sua arte.

Una particolare sottolineatura la voglio riservare agli Addetti ai Piccoli e Giovani di tutte e diciassette le Contrade, per aver voluto offrire questo Masgalano dedicato ai piccoli e giovani contradaioli, ai bambini, a coloro che, con la loro gioia e purezza, partecipano alla vita di Contrada, entusiasmandosi per questa bellissima festa. Voglio ringraziarli, a nome mio e credo di poter dire, di tutta la città, per il loro impegno e la loro dedizione nel compito di tramandare alle nuove generazioni i valori della Contrada e così, a continuare a portare avanti le nostre gloriose tradizioni e formare i contradaioli e i dirigenti di domani.

Nonostante la sua giovane età, Sara Cafarelli, in arte SACAF, può vantarsi di esperienze importanti, che hanno contribuito, in maniera energica, alla sua formazione di artista.

Senesissima, contradaiola della Giraffa, di cui è stata per vari anni anche addetta ai piccoli, dopo il diploma conseguito presso l’Istituto d’Arte Duccio di Boninsegna di Siena, ha partecipato a varie mostre collettive, ma anche a personali in Italia e all’estero.

Senza nulla voler togliere alle varie esposizioni internazionali a cui ha partecipato, tra le quali a Monaco di Baviera, ad Aalst in Belgio, a Cracovia, credo sia doveroso sottolineare che nel 2013 una sua opera è stata esposta per una settimana al MOMA di New York, il Museo di Arte Contemporanea per eccellenza, vetrina di illustri personaggi del mondo dell’arte.

E’ stata per lei un’esperienza che l’ha incoraggiata e spinta a proseguire in questo percorso professionale, alla ricerca di nuovi stimoli e nuovi successi.

Sara usa forza e maestria. Le sue opere, sia pittoriche che scultoree, sono emozioni senza tempo, sono il risultato di un percorso personale che l’artista ha elaborato dentro di sé. Sara riesce a tirare fuori i suoi sentimenti con emotività e schiettezza, facendosi apprezzare in tutto il mondo.

Il Masgalano che ho qua davanti stasera è un oggetto unico e particolare, un’opera d’arte che si addice perfettamente ad una carriera stra-ordinaria come questa, alla quale mi sono avvicinata, come farete voi, con l’emozione e la curiosità che stiamo vivendo per il Palio di Ottobre. L’opera è un raffinato insieme di materiali in cui elementi curvi di acciaio e rame rendono la scultura sobria ed elegante. Ad un’apparente freddezza e rigidità dell’acciaio, fa contrasto il disegno delicato con il quale l’artista dà vita alle sue idee, mentre prende corpo la magica essenza delle forme. Semplicità e immediatezza che creano un perfetto ed equilibrato contrasto con l’astrattismo dell’opera. E’ la lucentezza dei materiali che riflette ciò che la circonda, facendo sue quelle sfumature e quelle immagini che la scultura assorbe. E’ il segno di una coraggiosa volontà di innovazione da parte dell’artista. La scelta di questo materiale è una dichiarazione di prospettiva verso il futuro. Sara sceglie l’acciaio, simbolo di forza e di durabilità.

Il concetto dei piccoli contradaioli si regge su un perfetto equilibrio di forme, di segno e materia, di riflessi e immagini, di luce ed ombra, di presente e futuro che creano una sorta di narrazione all’interno di questa scultura, nel sovrapporsi delle forme plastiche che la compongono. La circolarità di questo oggetto rappresenta il continuo rinnovarsi della Contrada, il continuo fluire delle emozioni, il continuo passaggio di energie positive.

La parte esterna della composizione è in rame; simboleggia l’abbraccio della Contrada ai suoi contradaioli, la sua protezione, la sua presenza che è come un velo leggero che ti avvolge con la sua delicatezza, senza mai opprimerti. La Contrada è sempre presente nella nostra vita.

Gli archi in acciaio sottostanti si contrappongono e giocano reciprocamente tra curve, movimento e infiniti riflessi. Un’invenzione della costruzione plastica che si articola in calibrate forme e nitide partiture spaziali. Rappresentano gli Addetti ai Piccoli e ai Giovani delle nostre Contrade.

E nella parte centrale, nel cuore della composizione, un rincorrersi di elementi, sempre in acciaio, come un girotondo di luce. Sono i bambini, il futuro delle Contrade. L’idea dei bambini nasce, esplode e si irradia dal centro dell’opera con uno specchio in cui si riflettono i bambini di ieri, di oggi e di domani. La pelle del tamburo che fa da contraltare allo specchio, vuole poi ricordare il tamburo di cui tanto ci emoziona il magico suono e che tutti i bambini aspirano a suonare. Sara Cafarelli traduce così, in forme plastiche, gli insegnamenti degli addetti ai piccoli, che infondono in loro la vera essenza di contradaioli, il rispetto, il senso di appartenenza. Questo Masgalano è una vera trasposizione volumetrica delle idee di Sara, dei suoi pensieri, dei suoi sentimenti. Sono segni sospesi nello spazio, idee astratte che nell’insieme generano un concetto reale, fatto di molteplici riflessi e differenti lucentezze, di spessore e di materia.

La realizzazione di quest’opera, che ha visto la luce in così breve tempo, è stata possibile anche grazie alla Metal Style dei fratelli Pullano e a Francesco Bini, che si sono adoperati per una rapida esecuzione di alcune lavorazioni e che Sara mi ha chiesto di ringraziare. Un suo ulteriore particolare ringraziamento va anche agli Addetti ai Piccoli e Giovani delle 17 Contrade che le hanno dato questo incarico e alla sua famiglia e ai suoi amici che, come dice lei “sono la mia luce ogni giorno”

Francesco Flamini – coordinamento addetti gruppi piccoli e giovani delle Contrade: “È un momento davvero importante per tutti noi addetti ai piccoli e giovani delle 17 Consorelle e ci tengo a precisare che le mie parole sono e saranno quelle di tutti i miei colleghi, che ringrazio di essere qui al mio fianco. È un onore per me ed anche una bella emozione essere qui, in questo cortile pieno di storia e profumo di Palio. Per i nostri cittini l’Entrone è un luogo magico, straordinario. Come lo è questo Palio e l’entusiasmo dei nostri giovani, che lo hanno voluto”

“Come lo è questo Masgalano di Sara. Amica straordinaria, che ha accettato subito il nostro invito a realizzarlo. È stato naturale pensare a Sara perché, oltre che grande artista, è stata addetta ai piccoli e ancora adesso lo è dei giovani. E perché eravamo e siamo convinti che la sua opera avrebbe rispecchiato tutto il suo e il nostro essere addetti. Il suo e il nostro vissuto di addetti. Anche quello degli addetti che verranno. Anche di quelli non più in carica. La nostra idea, poi, di voler offrire alla cittadinanza questo Masgalano, attraverso la Contrada che lo vincerà, ha sviluppato le sue basi in tre punti, in tre principi chiave”

“Il primo è il poter ringraziare. Voler sinceramente ringraziare chi ci permette di essere addetti ai piccoli e ai giovani. Chi ci dà la gioia di essere ciò che siamo, nella straordinarietà di questo bellissimo e difficile compito. E i primi siete voi, piccoli e giovani delle contrade, magari inconsapevoli che la vostra vitalità è la nostra linfa per cercare di far sempre meglio, per dare il meglio. Sappiate che i vostri sorrisi sono i nostri palii vinti e quindi questo Masgalano è vostro, è dedicato a voi col cuore. E, un grazie immenso, è doveroso farlo anche alla dedizione, all’impegno e l’amore di quei genitori, nonni e zii, che portano i nostri piccoli e giovani alle attività in contrada, a respirare quell’aria di casa nei rioni troppo vuoti, e che credono in quello che facciamo”

“Un altro grazie grande va a tutti quei senesi, contradaioli e non che ci aiutano da tempo nelle nostre attività e continuano, sempre disponibili. Cito per tutti la Signora Rita Bianciardi e il Comandate Cesare Rinaldi. Il secondo punto è la memoria. Ci siamo chiesti, infatti, che legame poteva esserci nell’offrire un Masgalano dei piccoli e giovani con il Centenario della fine della 1° Guerra Mondiale. Il legame c’era. Anzi, è quasi doveroso che ci debba essere da parte nostra”

“Sappiamo tutti quant’è fondamentale in Contrada non dimenticare ed, anzi, far sopravvivere lo spirito di chi non c’è più, nella memoria di noi vivi. Lo facciamo con varie iniziative o attività annuali. Questo Masgalano, ci da allora, l’opportunità doverosa, come addetti, di ricordare dei ragazzi, dei giovani di diciott’anni, a volte non compiuti, che hanno contribuito in modo decisivo “alla Vittoria”, come si diceva, e all’indipendenza dell’Italia il 4 novembre 1918. Sono i ragazzi del ’99, l’ultima leva di 265 mila italiani chiamati a “resistere, resistere, resistere!” sul fiume Piave, e protagonisti di tre battaglie decisive, che hanno capovolto le sorti del conflitto: tutte e tre battaglie vinte”

“I giovani soldati della classe 1899 hanno avuto il battesimo del fuoco. Il loro contegno è stato magnifico” – Scriveva il generale Armando Diaz il 18 novembre 1917. E aggiungeva, immortalandoli per sempre: “Li ho visti i ragazzi del ’99. Andavano in prima linea cantando con lo spirito innocente e temerario tipico dell’età ma infondendo coraggio ai veterani. Li ho visti tornare in esigua schiera. Cantavano ancora”.

È un episodio di quella guerra tanto tragico quanto straordinario, che deve unirci in un abbraccio di riconoscenza, sottolineando che i giovani e i bambini possono e devono essere un simbolo di rinascita e di speranza sempre. Soprattutto dopo le atrocità di una guerra. Da qui, il terzo punto. Trarre insegnamento per lasciare un messaggio ai nostri giovani. Prendete esempio dalle esperienze passate e non abbiate paura di dare il vostro apporto. Prendete esempio da chi è più grande di voi e non dimenticate di essere esempio per i più piccoli. E non dimenticate mai che la nostra Festa ci rende dei privilegiati.

Non c’è un’altra città al mondo in cui i nostri figli, i nostri giovani possono rivivere quelle stesse emozioni personali e di popolo, soprattutto se legate al destino e affidate ad un cavallo, che anche noi stessi abbiamo vissuto in precedenza. È quell’emozione che vive nelle vene del vostro presente. Sarà sempre tuo e crescerà con te. Emozioni che per i piccoli e i giovani, questi nostri piccoli e giovani, sono il percorso per essere i contradaioli di oggi e di domani. E questo Masgalano non è altro che la testimonianza tangibile di chi ci crede davvero.

 



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