Ricorrono oggi i 500 anni dalla morte di Raffaello Sanzio, uno dei più grandi artisti di ogni tempo. Apprese l’arte pittorica nella bottega del padre, che però morì prematuramente, quando il piccolo Raffaello aveva solamente 11 anni. Il suo apprendistato proseguì nella bottega di Cristoforo Vannucci detto Il Perugino, uno tra i più importanti e stimati pittori italiani. È nei primi anni del 1500 che l’artista entra in contatto con la nostra città. Mentre era a Città di Castello, il giovane Raffaello si recò spesso a Siena presso il più anziano e noto Pinturicchio.
La conoscenza del Pinturicchio, dette vita a una rispettosa amicizia, che divenne anche collaborazione in occasione delle decorazioni della Libreria Piccolomini all’interno del Duomo di Siena. Pare infatti che il Pinturicchio chiese al Sanzio un aiuto: Raffaello disegnò i “cartonetti” per almeno due storie dedicate alla biografia di Enea Silvio Piccolomini, come testimoniano quello presente al Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi con la Partenza di Enea Silvio per il concilio di Basilea e l’altro nella Pierpont Morgan Library di New York con l’Incontro tra Federico III e Eleonora d’Aragona, preparatorio per una delle scene più ammirate della Biblioteca.
All’interno del ciclo della Libreria Piccolomini, nella scena della Canonizzazione di santa Caterina da Siena, tra il pubblico degli ordini religiosi, in basso a sinistra, spiccano le due figure in cui da tempo si riconoscono il giovane Raffaello (in calze rosse) con accanto il Pinturicchio stesso.
A certificare la presenza del Sanzio a Siena, c’è anche la realizzazione di un dipinto a olio su tavola, databile al 1503-1504 circa e conservato nel Museo Condé di Chantilly. Il lavoro di Raffaello sembra prendere indubbiamente le mosse dal gruppo marmoreo delle Tre Grazie, presente proprio all’interno della libreria Piccolomini.
Raffaello morì a Roma il 6 aprile 1520, esattamente nel giorno del suo compleanno.
Andrea Mari