Sparano al cane fuori casa, il drammatico racconto della padrona: "Così hanno ucciso Kimon"

Di Redazione | 11 Ottobre 2018 alle 16:55

Sparano al cane fuori casa, il drammatico racconto della padrona: "Così hanno ucciso Kimon"

Lo sparo alle 6 di mattina in un’area privata, a una distanza di 10 metri: “Chi ha fatto fuoco pensava di prendere un cinghiale, ed è subito fuggito via. Sulla traiettoria poteva esserci mio babbo”. Sul caso indagano i carabinieri di Rapolano

Una vicenda incredibile e dolorosa quella dell’uccisione del cane Kimon avvenuta nelle campagne tra Serre di Rapolano e Asciano (LEGGI QUI: https://www.radiosienatv.it/spara-e-uccide-un-cane-davanti-casa-del-padrone/ ). A fornire ulteriori dettagli sull’accaduto è la stessa padrona, Sara, che ha scritto alla nostra redazione. Il fatto è accaduto ieri mattina, verso le 6, quando era ancora buio, a 200 metri dalla casa dei suoi genitori. All’interno di un’area recintata e privata, un cantiere per la lavorazione di travertino, all’interno del quale vige ovviamente il divieto di caccia. A niente è servita la corsa dal veterinario, Kimon è morto poche ore dopo.

“Kimon si trovava in un’area aperta, priva di vegetazione – spiega Sara  Si è avvicinato all’inizio di una strada bianca che mette in comunicazione quel cantiere con quello adiacente e con le cave vere e proprie. La persona armata era a circa 10 metri da lui e ha fatto fuoco non appena ha visto muovere la sua sagoma. Era buio, quindi ha mirato alla cieca… mio babbo si trovava a circa 100 metri da Kimon, ha visto il lampo e ha sentito il colpo, seguito dai lamenti del cane. La persona in questione (cacciatore, ma più probabilmente un bracconiere) è scappato appena ha capito di aver colpito un cane e non un cinghiale. Mio babbo ha gridato chiedendo aiuto e ha provato a seguirlo, ma è svanito nel nulla (non si è preoccupato di fermarsi per aiutare mio babbo a soccorrere Kimon). Mio babbo ha immediatamente caricato Kimon in auto ed ha allertato il nostro veterinario. Kimon aveva una ferita devastante al gomito, dove l’articolazione era disintegrata. Il colpo aveva anche trapassato da parte a parte il lembo di pelle sottogola, con un foro d’uscita decisamente più grande rispetto a quello di entrata, a pochi millimetri dall’aorta (questo genere di ferite sono causate da una carabina, stando a quanto ci hanno detto i carabinieri). Quella ferita è stata suturata immediatamente, ma Kimon continuava a perdere molto sangue, ce n’era tantissimo sul luogo dell’incidente, in macchina e dal veterinario. Purtroppo alle 12,30 il nostro medico ci ha chiamato comunicandoci che, a causa della massiccia perdita di sangue, Kimon non ce l’aveva fatta. Abbiamo sporto denuncia, ma sul luogo non è stato trovato niente, tranne le evidenti tracce di qualcuno nascosto nel punto dal quale è partito lo sparo. I carabinieri di Rapolano sono stati gentilissimi e disponibili e stanno facendo quanto è in loro potere per aiutarci. A parte trovarsi in un’area privata e al buio, la persona ha sparato in direzione della casa. Kimon ha avuto la sfortuna di trovarsi lì, ma poteva esserci chiunque, compreso mio babbo”.



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