Uniti per Siena: "Indice di vulnerabilità, tutti i comuni della provincia senese discriminati ed esclusi"

Fondi statali, comuni del centro-nord, compresi Siena e provincia, restano a bocca asciutta: "Perchè Valentini sta in silenzio quando si tratta di criticare i criteri di scelta di un governo del quale il PD era parte?"

Di Redazione | 24 Ottobre 2022 alle 8:30

Uniti per Siena: "Indice di vulnerabilità, tutti i comuni della provincia senese discriminati ed esclusi"

“L’indice di vulnerabilità”, così tanto amato dal PD e dai Cinque Stelle, colpisce ancora una volta, nel nome di un intollerabile razzismo alla rovescia, i comuni del Centro Nord, tra cui alcuni della provincia di Siena. Tutti, in modo indistinto: su 300 milioni stanziati per il bando per la rigenerazione urbana, nell’Italia che un tempo ospitò i liberi comuni non è arrivato nemmeno uno spicciolo”. Così in una nota Uniti per Siena.

Che prosegue: “L’indice di vulnerabilità è un indice farlocco che instrada automaticamente tutti i fondi solamente da una parte, verso il Sud (fa eccezione solamente un comune delle Marche), con progetti tutti da verificare. Nello specifico, si tratta di progetti presentati, nella nostra Provincia, per 5 milioni di Euro dai comuni di Castelnuovo Berardenga, Chianciano Terme, Montepulciano, Monteroni d’Arbia, Rapolano Terme, Sovicille e dall’Unione dei Comuni dell’Amiata – Val d’Orcia, per 4.840.000 Euro da Sinalunga, per 494mila Euro da Colle di Val d’Elsa, per 235mila Euro da Poggibonsi, e per 270mila Euro dalla nostra Siena”.

“Ci fa sorridere che nessun esponente del Centro Sinistra senese si sia ribellato a questa decisione. L’ex Sindaco di Siena Bruno Valentini – il quale parlò di “grande opportunità che rischia di essere sprecata” perché gli esponenti della Giunta De Mossi, a suo dire, “non sanno amministrare” (è stato, poi, ampiamente smentito dai fatti) – come mai ora se ne sta in silenzio quando si tratta di criticare i criteri di scelta di un governo del quale il PD era parte?” ci si chiede.

“Ancora una volta, nonostante le rassicurazioni del Governo Draghi ed alcuni ordini del giorno approvati per cambiare i criteri di distribuzione dei fondi, i comuni del Centro Nord, Toscana compresa, continuano a restare a bocca asciutta, a dimostrazione che l’indice di vulnerabilità sociale non risponde alle esigenze ed alle realtà del Paese. In passato, grazie all’interlocuzione tra il Sindaco di Siena, Luigi De Mossi, e quello di Treviso, Maurizio Conte (Presidente ANCI Veneto), la nostra Città riuscì, assieme ad altri comuni virtuosi e ben amministrati, a vincere la propria battaglia ed a vedere sbloccati fondi per 20 milioni di Euro” ancora Uniti per Siena.

“Ad oggi la musica, a livello statale, non sembra affatto cambiata. Ci auguriamo che il nuovo Governo sani questa misura discriminatoria, che riconosce situazioni di emarginazione e degrado soltanto al Sud, escludendo tutti gli altri comuni dalle risorse e dai finanziamenti per progetti di rigenerazione urbana volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione sociale. Ricordiamo che la Regione Toscana ha 8,3 miliardi di Euro di residuo fiscale (dato della CGIA di Mestre), cioè la differenza tra le tasse pagate e la spesa pubblica complessiva ricevuta, ad esempio sotto forma di trasferimenti o in generali di servizi pubblici. Se questi milioni restassero nelle disponibilità dei territori che li hanno versati, tutti i comuni del Centro Nord avrebbero ogni anno molto più di quanto il Pnrr dà una tantum e non a tutti” conclude la nota.



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