Amministrative Siena: due mesi alle elezioni, Italia Viva e M5S cosa bolle in pentola

La situazione non è ancora delineata, potrebbero esserci delle sorprese. La separazione tra Azione e Italia Viva potrebbe portare alla non autorizzazione per entrambi dei simboli dei due partiti

Di Redazione | 14 Marzo 2023 alle 21:00

Amministrative Siena: due mesi alle elezioni, Italia Viva e M5S cosa bolle in pentola

Mancano due mesi esatti a quella doppia data cerchiata in rosso del 14 e 15 maggio, quando Siena tornerà alle urne per scegliere il successore di Luigi De Mossi nel primo turno delle elezioni amministrative. Non sarà sicuramente quello il momento in cui si conoscerà il nuovo sindaco di Siena, verrà svelato solo due settimane dopo, il 28 e 29 maggio, in occasione del decisivo ballottaggio a cui arriveranno i due candidati che otterranno più voti, perché difficilmente uno dei contendenti, già al primo turno, otterrà più del 50% delle preferenze.

I candidati sindaco ci sono, anche molti, ben 7 ad oggi gli ufficiali: Fabio Pacciani, Emanuele Montomoli, Anna Ferretti, Massimo Castagnini, Nicoletta Fabio, Alessandro Bisogni e Roberto Bozzi. Un numero che difficilmente dovrebbe superare i 9 di cinque anni fa, ma che potrebbe non aver trovato fermezza. Infatti sono ancora incerte le posizioni di Italia Viva e del Movimento 5 Stelle, tornato operativo con una nuova coordinatrice provinciale.

Italia Viva nei mesi scorsi è stata estremamente vibrante ed esuberante, passando da incontri con il PD per ricostruire un’alleanza di centrosinistra (stile Regione Toscana) fino a trovare soluzioni autonome con gli “amici federati” di Azione, con cui a livello locale però poi è stata rottura totale. Una vivacità però che si è interrotta in modo brusco, che da settimane evidenzia poche soluzioni e una fase di stallo che non può che portare all’ormai quasi scontato e forzato sostegno al candidato demossiano Massimo Castagnini, spostando l’asse del partito renziano locale sul civismo di centrodestra insieme ad esponenti ex Fratelli d’Italia e Lega. Una scelta inedita, vista la candidatura del partito federato di Azione con Roberto Bozzi, che farebbe storcere il naso ai dirigenti del Terzo Polo, una separazione che potrebbe portare addirittura alla non autorizzazione per entrambi dei simboli dei due partiti.

Altra fase ancora in divenire è quella del Movimento 5 Stelle. Da settimane ormai circola il nome della possibile candidata sindaco: Elena Boldrini, ex portavoce dell’ex deputato grillino Luca Migliorino. In attesa dell’ufficialità della candidatura però questo voci giorno dopo giorno si sono assopite e all’interno dell’appena ricostruito coordinamento locale M5S adesso regna il silenzio. Se è vero che il via libera deve arrivare dall’organo nazionale (esattamente come non accadde nel 2018), lo stallo adesso è a livello locale, infatti ancora nulla è stato presentato a Roma e a questo punto non è certo che i pentastellati possano presentare una candidatura. Un dietrofront che potrebbe avere più di qualche motivo, primo fra tutti il poco tempo per riorganizzarsi, preparare una lista di candidati valida e un programma elettorale vincente, ma non è neanche da escludere che Siena possa essere il primo laboratorio per l’alleanza fra la neosegretaria PD Elly Schlein e Giuseppe Conte, anche grazie all’aiuto dell’asse progressista di Iep! e di Ernesto Campanini.

Insomma ancora c’è da aspettarsi delle sorprese, come se finora non ce ne fossero state, ma il tempo corre e le scadenze elettorali sono certe: tra un mese devono essere presentati ufficialmente tutti i candidati e le liste, ma soprattutto tra due mesi si vota e la politica deve tornare a mobilitare i cittadini e sconfiggere, prima di tutto, il “partito del non-voto”.



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