Il devastante incendio che si è sviluppato lungo una delle spiagge più frequentate dai turisti italiani a Watamu, in Kenya è al centro della cronaca mondiale. Ad essere stato colpito dalle fiamme è il resort italiano Barracuda, con i clienti che sono fuggiti in tempo, cercando di recuperare le loro cose. Due donne italiane sono state ricoverate in ospedale ma non sono in pericolo di vita e fortunatamente non si sono registrate vittime.
La senese Valentina Talluri, che ha scelto di cambiare vita e ricostruire la sua esistenza proprio in Kenya, ha raccontato la ragione per cui è necessario subito scappare quando le fiamme divampano: a causa della devastante siccità che ha colpito quella zona dell’Africa e soprattutto a causa dei tetti in makuti, realizzati con foglie di palma secca e pali di albero Casuarina, non c’è altro scampo.
“Considerato che non piove da mesi, basta un niente per far scoppiare un incendio. L’unica cosa da fare in questi casi – ha raccontato – è scappare e aspettare che finisca, perchè è un fuoco così veloce e così poco arginabile che non dà altre possibilità. Se qualcuno dovesse restare senza documenti, effetti personali, soldi, impossibilitato a rientrare in Italia, sappia che sarà assistito nel migliore dei modi”.
Un altro agente che ha influito molto sul drammatico sviluppo dell’incendio è stato il forte vento che ha sospinto le fiamme, che in pochi minuti hanno avvolto tutto il villaggio turistico.