Pd Siena, un gruppo di iscritti chiede la revoca del commissario

Un gruppo di iscritti all'attacco: "Commissariamento illegittimo, perché frutto del mancato rispetto dell’iter procedurale, ridotta l’Unione Comunale di Siena a filiale a una corrente privandola di autonomia e dignità"

Di Redazione | 23 Marzo 2024 alle 18:55

Pd Siena, un gruppo di iscritti chiede la revoca del commissario

“Riaprire il partito alla libertà di pensiero ed al pluralismo”. Questo è quanto invocato da un gruppo di iscritti al Pd Siena, che chiedono la revoca del commissario del partito, ruolo assegnato al deputato Marco Sarracino. Ad avanzare la richiesta sono Giulia Mazzarelli, Simone Vigni, Franco Ceccuzzi, Domenico Gioia, Claudio Parigi, Nicola Malvinni, Massimiliano Bruttini, Marco Borgogni, Germana Lorenzoni, Carolina Persi, Gianlcuca Iachini, Gianni Guazzi, Flavio Pasquinuzzi, Alessandro Lepri, Mauro Balani.

Già il collega onorevole Simiani aveva espresso dubbi sulla bontà della scelta del commissariamento. “La città avrebbe bisogno, ora più che mai, di progettualità, respiro nazionale ed internazionale per attrarre competenze e risorse ma la mancanza di una visione generale e la sterilità amministrativa tengono inchiodate la giunta e la maggioranza della sindaca Nicoletta Fabio alla mera continuità con la fallimentare esperienza di quella precedente, nel segno sempre più marcato di Fratelli d’Italia – è quanto afferma in una nota il gruppo di iscritti – l’unico atto che si ricordi è la scellerata riapertura dei cassonetti, e così la richiesta di una alternativa credibile e democratica comincia già a farsi sentire. Le minoranze, e soprattutto il Pd, sono chiamate a esercitare una opposizione intransigente senza alcuna indulgenza”.

“Un tale contesto rende ancora più gravi e lesive dell’interesse generale le scelte che, attraverso un commissariamento illegittimo, perché frutto del mancato rispetto dell’iter procedurale previsto dagli statuti, hanno ridotto l’Unione Comunale di Siena a filiale di una corrente privandolo di autonomia e dignità e spingendola verso una deriva massimalista – è la dura critica – un giudizio avvalorato da come si sta muovendo il deputato della Campania calato su Siena per guidare la vecchia componente che ha gestito il Pd negli ultimi dieci anni,  collezionando due rovinose sconfitte elettorali. Un commissariamento finalizzato, infatti, a “sistemare” gli assetti della propria componente in funzione delle prossime scadenze elettorali. Facciamo appello a tutti coloro che credono nella democrazia, nel pluralismo e nei caratteri fondativi del Pd – aperto alle esperienze del cattolicesimo democratico ed alle esperienze riformiste – affinché ci si batta per un Pd rinnovato, autonomo e capace di costruire un nuovo centrosinistra per battere la destra e rilanciare la città verso il futuro” ancora il gruppo di iscritti.

“Servono pazienza, capacità di ascolto, umiltà e verità per riconciliare il Pd con la città e per riconciliare il Pd con se stesso, superando sia la prevaricazione che l’autoritarismo – è la ricetta dei dem – è necessario restituire cittadinanza a quella militanza di base che agisce con disinteresse e oggi è stata marginalizzata dalle filiere di potere, accomunate solo dal carrierismo. Obiettivi che si possono perseguire e raggiungere solo con la collegialità e la libertà di pensiero che oggi nel Pd di Siena sono state sospese con metodi autoritari. La modalità di voto per la ratifica del commissario ha reso ulteriormente illegittima la sua nomina  in assenza del parere obbligatorio e collegiale della commissione di garanzia, ed ha confermato la volontà di non affrontare una discussione politica sul futuro del Pd di Siena, per ridurre tutto ad atto burocratico e prevaricatorio. Ciò è dimostrato anche dalla non partecipazione al voto di un numero importante di membri della direzione regionale, un esito che ha certificato l’essenza di atto esclusivo della sola maggioranza. L’attuale commissario va subito revocato in attesa dell’esito del ricorso presentato alla commissione di garanzia regionale e non di meno per il suo carattere di parte che ne inficia la terzietà” concludono.

 

 



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