Sena Civitas: "Duomo in plexiglass? No grazie"

L'intervento di Sena Civitas nel dibattito che si è aperto dopo il via libera che la giunta comunale ha dato all'opera dell'artista Edoardo Tresoldi

Di Redazione | 1 Agosto 2022 alle 13:00

Sena Civitas: "Duomo in plexiglass? No grazie"

La recente delibera della Giunta Comunale di commissionare un progetto all’artista Edoardo Tresoldi (importo € 150.000) per la realizzazione di un’opera (importo € 2.000.000) da inserire in Piazza Jacopo della Quercia atta a “ricostruire il progetto trecentesco di realizzazione della grande cattedrale”, impone a Sena Civitas alcune riflessioni:

• Pur non essendo contrari alla integrazione di arte contemporanea in contesti fortemente storici come Siena, crediamo che l’inserimento di tali opere debba avere un senso complessivo di valorizzazione e arredo per la nostra città. Essere, pertanto, frutto di un progetto articolato ed innovativo che vada a toccare l’urbanistica della città con la creazione di percorsi nuovi e con la valorizzazione di luoghi oggi “dispersi”. Una “doppia” Siena, dove il contemporaneo si colloca accanto, in perfetta integrazione, al suo fascino storico. Quindi una visione totalmente nuova e ampliata.

• Una così innovativa concezione non può prescindere da un coinvolgimento della città e delle sue forze culturali. Una nuova Siena, insomma, dove l’arte contemporanea si fondi con la secolarità della città. L’Università, la Sovrintendenza, le varie Fondazioni economiche e culturali, le Accademie, i tanti circoli ed associazioni culturali della città, ecc. dovrebbero dar vita ad un dibattito approfondito e partecipato. Solo allora il progetto potrà nascere.

• Quanto proposto dalla Giunta, pur se valutabile oggi dalle sole fonti giornalistiche, non tiene minimamente conto di quanto sopra. Ci appare totalmente “extemporaneo”, slegato da una visione di fondo che deve essere ampia e partecipativa; è il solito “fare tanto per fare”, oltre a tutto in un luogo magico come Piazza Jacopo della Quercia.

• Per quanto riguarda la specificità della realizzazione vogliamo spendere poche parole. Qual è il senso OGGI di una ricostruzione fisica della incompletezza del nostro Duomo? Istallazione permanente o temporanea? Siena è una bomboniera, così come lo è, a maggior ragione, l’Acropoli. Inserire un’opera di grande volumetria in tale contesto è estremamente difficile rischiando, in spazi ristretti come la piazza Jacopo della Quercia, di dare la percezione del “fuori scala”, la peggiore sensazione che un’opera d’arte possa dare.

• Non conosciamo l’artista Edoardo Tresoldi e quindi non ci permettiamo minimante di entrare nel merito artistico. Quello che a noi sembra giusto è che il progetto sia il penultimo atto del percorso da noi sopra indicato. Noi crediamo fortemente che una Siena con le caratteristiche così innovative non possa che passare da concorsi di idee e di progetti, e non dall’assegnazione ad personam di una realizzazione.

• Riguardo l’aspetto economico crediamo che vada completamente ribaltata la logica del finanziamento. Prima la certezza di sponsor esterni, poi la partenza del progetto. Spendere € 150.000 di soldi pubblici per una “suggestione”, come detto dal sindaco nell’intervista di oggi, ci sembra, visto il periodo storico che stiamo vivendo, un atto di assoluta irresponsabilità.

• Ultimo aspetto. Perché il Sindaco ha così forzato la mano a fine luglio? Pensava forse che, visto il periodo estivo, tutto passasse sotto silenzio?
Si continua, purtroppo, a decidere da soli. Onnipotenza o isolamento?



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