La casa dei migranti non fa dormire i vicini: si passa alle vie legali

Di Redazione | 16 Maggio 2019 alle 20:08

La casa dei migranti non fa dormire i vicini: si passa alle vie legali

Il caso a San Gimignano: la convivenza è un inferno tra schiamazzi, molestie e anche una colluttazione in cui rimane ferito un vicino

Schiamazzi notturni, urla, rumori insopportabili, molestie: è diventato un inferno la convivenza tra gli abitanti di un condominio di San Gimignano in via Don Minzoni (località Santa Chiara) e un gruppo di migranti che risiede in uno degli appartamenti, affittato da un privato a una delle cooperative che si occupa gestione dei rifugiati. Da anni – le prime lamentele risalgono al 2016 – non è mai stato raggiunto livello minimo di integrazione e compromesso, con i migranti, una decina perlopiù di nazionale africana, stipati in una casa di appena 60 metri quadri: come denunciato da chi vive nel condominio, e la mattina alle 6 si deve alzare per andare a lavoro, la notte è impossibile dormire, a causa di continue discussioni concitate, urla, cene rumorose e docce aperte. Inutile ogni discussione o accordo: al tempo fu richiesto l’intervento di sindaco e Prefetto, e nel corso del 2017 i profughi furono spostati dalla casa, trattandosi di un alloggio temporaneo. Solo un’illusione. I problemi sono raffiorati a inizio 2018, quando gli inquilini sono tornati ad occupare l’appartamento: le tensioni tra vicini sono scoppiate, come dimostrano due denunce tra gennaio e febbraio presentate ai carabinieri per schiamazzi notturni, da parte di uno dei condomini, V.B, che abitando al piano di sotto ha anche cercato il confronto verbale in un’occasione, sfociato in una colluttazione dove gli sono state procurate delle lesioni, come attesta il referto del pronto soccorso.

Non è finita qui perchè la casa dispone di un solo bagno, che da tempo patisce un guasto idraulico: a subire le conseguenze della perdita sempre il signor V.B, che a causa dell’umidità ha dovuto in più di un’occasione trasferirsi in un’altra casa. In questo caso ad intervenire sono stati i vigili del fuoco. Ora il limite della sopportazione è stato oltrepassato, e il tutto è stato messo nelle mani di un legale, Silvia Brandani: “Le autorità se ne fregano – tuona il condomino – e queste persone devono capire che o si comportano in modo civile all’interno di una comunità o se ne devono tornare a casa loro”.

C.C



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