Minacce, violenze e estorsioni ai genitori anziani: 42enne di Poggibonsi resta in carcere

L’uomo, dipendente dalla droga, avrebbe estorto 80.000 euro in un anno agli ultra-settantenni con continue aggressioni e intimidazioni. Il giudice: “Rischio concreto di reiterazione dei reati”

Di Redazione | 6 Ottobre 2025 alle 17:00

Minacce, violenze e estorsioni ai genitori anziani: 42enne di Poggibonsi resta in carcere

Si è svolto questa mattina l’interrogatorio di garanzia davanti al giudice del Tribunale di Siena, dottoressa Sonia Caravelli, per un 42enne residente a Poggibonsi, attualmente detenuto nella casa circondariale di Santo Spirito. L’uomo, difeso dall’avvocato Manfredi Biotti, ha risposto alle domande chiarendo la propria posizione e ammettendo le responsabilità in relazione alle accuse di maltrattamenti in famiglia ed estorsione aggravata ai danni dei genitori anziani.

La vicenda è emersa nelle scorse settimane, con la conclusione delle indagini coordinate dalla Procura di Siena e la successiva richiesta di misura cautelare da parte del pubblico ministero per la gravità dei fatti e il concreto pericolo di reiterazione dei reati.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il dramma familiare avrebbe avuto origine diversi mesi fa e si sarebbe protratto con una frequenza quasi quotidiana. La dipendenza dalla droga aveva portato l’uomo a sviluppare comportamenti sempre più aggressivi e ricattatori nei confronti dei genitori, entrambi ultra-settantenni. Le richieste di denaro, spesso accompagnate da minacce gravi – “Vi ammazzo tutti”, “Spero che moriate presto” –, erano seguite da veri e propri atti di violenza: pugni contro i muri, porte sbattute, oggetti rotti fino al danneggiamento di elettrodomestici, sedie e infissi. In alcune occasioni, l’uomo avrebbe impugnato coltelli o minacciato di distruggere le auto di famiglia, costringendo i genitori a consegnargli somme di denaro per l’acquisto di stupefacenti o addirittura ad accompagnarlo nei boschi per procurarseli.

Le indagini hanno documentato episodi in cui la violenza verbale e fisica è sfociata in veri e propri atti di estorsione, con un danno economico stimato in circa 80.000 euro nell’arco di un anno. La situazione è degenerata soprattutto nell’estate del 2024, quando, in seguito ai ripetuti rifiuti dei genitori di soddisfare le richieste economiche del figlio, gli episodi di aggressività si sono intensificati fino a mettere a rischio l’incolumità stessa dei due anziani.

Una situazione aggravata dalla vulnerabilità delle vittime sia per l’età avanzata sia per l’ambiente familiare, che avrebbe dovuto rappresentare un rifugio e invece si è trasformato in una prigione di paura. Il giudice Caravelli, nella sua ordinanza, ha sottolineato il rischio concreto che simili comportamenti potessero continuare o addirittura aggravarsi, ritenendo quindi indispensabile l’applicazione della misura più restrittiva della custodia cautelare in carcere.

L’uomo, già noto alle forze dell’ordine per episodi precedenti legati alla tossicodipendenza, ora si trova a dover rispondere di maltrattamenti in famiglia e estorsione aggravata, con l’ulteriore aggravante della recidiva e della commissione dei fatti a danno di persone ultrasessantacinquenni. La difesa, rappresentata dall’avvocato Biotti, valuterà nelle prossime settimane eventuali richieste di attenuazione della misura cautelare.

Il caso riporta drammaticamente all’attenzione il tema delle dipendenze e delle sue conseguenze sul tessuto familiare e sociale. Ora la parola passa alla magistratura, mentre in carcere un uomo di 42 anni dovrà fare i conti non solo con la giustizia, ma anche con i fantasmi di una dipendenza che ha spezzato la sua serenità e quella della famiglia.

 

Andrea Bianchi Sugarelli



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