Siena: Alloggio negato perché non vedente, l'odissea di una studentessa fuorisede

Il racconto del padre: "Abbiamo ricevuto solo dei no"

Di Simona Sassetti | 22 Settembre 2023 alle 19:31

Suona il piano,  ed è iscritta al Siena Jazz. Si è trasferita a Siena perché la musica è la sua passione. Vuole continuare a starci per proseguire gli studi ma non riesce a trovare un’abitazione. La causa? I proprietari di casa non vogliono che i genitori l’accompagnino nella sua stanza, anche se può capitare una volta al mese, oppure hanno paura che possa rovinare qualcosa con il bastone bianco. Il bastone bianco, appunto. Ecco svelato il motivo: la ragazza è non vedente e quindi ha bisogno in qualche occasione oltre che del suo bastone “guida”, di un accompagnatore, ovvero uno dei suoi genitori. E sono proprio i suoi genitori a raccontare la storia ai nostri microfoni. Una storia fatta solamente di ostacoli. “Veniamo da Verona – racconta il padre – inizialmente abbiamo provato con lo studentato ma questo non garantisce alle persone con disabilità una priorità. Bisogna presentare l’ Isee e questo spesso può diventare un limite, mia figlia è stata esclusa dalla residenza universitaria, non è essendo entrata in graduatoria. Abbiamo così iniziato a cercare una stanza tra privati, tramite agenzia o annunci. La prima volta eravamo pronti a firmare il contratto in una casa a San Prospero, ma appena la proprietaria ha saputo che mia figlia è non vedente ha annullato l’appuntamento, dicendoci che con il bastone bianco poteva rompere i vetri oppure farsi male in casa e non voleva assumersi la responsabilità. Poi abbiamo avuto una seconda esperienza, in una stanza singola. Anche qui stavamo per firmare quando il proprietario ci ha contattato per dirci che le studentesse si erano opposte alla presenza di un accompagnatore che potesse entrare o uscire dalla casa, essendo una richiesta non in linea con la vita da studenti. La nostra stata vista come un’intrusione, seppur necessaria solo poche volte. All’ultimo minuto ci è stata chiusa la porta in faccia. Il problema è culturale”.

“Una situazione intollerabile – commenta il presidente dell’Unione Italiana Ciechi Massimo Vita – non è possibile che in una città come Siena accadano episodi simili. Una città che fonda nella solidarietà i suoi valori. Siena non è una città insensibile”.

Simona Sassetti

Nasce a Siena nel 1991, lavora a Siena Tv dal 2016. Ha scritto prima sul Corriere di Siena, poi su La Nazione. Va pazza per i cantanti indie, gli Alt-J, poi Guccini, Battiato, gli hamburger vegani, le verdure in pinzimonio. È allergica ai maschilismi casuali. Le diverte la politica e parlarne. Ama il volley. Nel 2004 ha vinto uno di quei premi giornalistici sezione giovani e nel 2011 ha deciso di diventarlo



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