“Sicuramente una decisione improvvisa e inaspettata”. Commenta così il Presidente dell’Unione de Comuni dell’Amiata-Val d’Orcia Luca Rossi la recente notizia del passo indietro di Sorgenia sulla realizzazione della centrale geotermica in Val di Paglia. Alla base della decisione dell’azienda ci sarebbe un rallentamento degli iter burocratici legati ad una difficoltà nel trovare altri soggetti che sostenessero finanziariamente il progetto. Una brusca frenata che pone adesso al centro della discussione istituzionale del territorio il ruolo della geotermia sull’Amiata e nel sud della provincia. “Io credo che il tema della geotermia vada visto nel suo complesso – spiega il presidente dell’Unione dei Comuni Amiata-Val d’Orcia, Luca Rossi -, ma anche tutte le azioni dei movimenti che ci sono state di forte contrapposizione rispetto al progetto de Le Cascinelle.
Io ho sempre detto che devono essere ragionati in un contesto più grande,che è quello del ruolo che l’Amiata ha rispetto al tema della geotermia. La geotermia in Amiata esiste e nessuno lo può negare, ma va analizzato il modello di sfruttamento della geotermia, quali sono gli elementi di protezione ambientale e sanitaria rispetto al territorio, come si utilizzano le risorse che vengono stanziate per le tutele ambientali e quali forme di economia la geotermia può creare nei territori e non essere soltanto un elemento di sfruttamento e di produzione di energia. E valutare quali altre forme di economia si creano dentro un territorio. Il tema è come più elementi stanno insieme rispetto al territorio dell’Amiata. Perché non si può pensare che l’Amiata sia un territorio che dedica tutta la sua finalità al tema di produzione di energia, ma si creano altre forme di autonomia e si valorizzano altri aspetti del territorio”.
Non delegare tutta l’economia, soprattutto dell’Amiata, alla geotermia ma puntare anche su altri aspetti come la forestazione, la qualità ambientale, il turismo, l’attrazione culturale del territorio. Temi che vanno messi a terra per evitare lo spopolamento del territorio e creare nuove forme di economia. “Io credo che lo sforzo della politica debba essere sempre più quello di non porsi necessariamente in una logica di negazione della questione – prosegue Luca Rossi -, ma di affrontare il tema e quindi trovare dei punti di caduta rispetto all’utilizzo della geotermia nel territorio e che valore può dare la geotermia. Partendo sempre da un punto che è la tutela della salute, dell’ambiente e del territorio, insieme alla creazione di altre forme di economia che non siano soltanto quelle legate al tema della geotermia e dello sfruttamento della risorsa”.