Università per Stranieri di Siena, il neo Rettore Montanari: "Bellissima comunità"

"Penso che l'università come parte della scuola e come parte di una città possa fare la sua parte, e questo è un po' lo spirito con cui proverò a farlo" spiega Montanari

Di Redazione | 13 Luglio 2021 alle 17:44

Università per Stranieri di Siena, il neo Rettore Montanari: "Bellissima comunità"

Con le votazioni tenutesi due settimane fa Tomaso Montanari è stato eletto nuovo Rettore dell’Università per Stranieri di Siena, dove fino ad oggi ha ricoperto il ruolo di professore ordinario di Storia dell’arte moderna. Entrerà in carica dal 9 Ottobre. “Spero di esserne all’altezza – commenta Montanari a Siena Tv – E’ una cosa molto importante perché è una bellissima comunità, un’università piccola ma straordinariamente viva e ricca di futuro. Io l’ho conosciuta arrivando a Siena tre anni fa e me ne sono innamorato. Non avrei mai pensato di fare il Rettore ma quando mi è stato proposto devo dire che ho accettato con senso di timore ma anche con senso di utilità pubblica”.

Storico dell’arte, accademico e saggista, Montanari è uno dei più autorevoli specialisti della storia dell’arte europea dell’età barocca, cui ha dedicato oltre cento saggi in riviste scientifiche e sedi editoriali prestigiose. Detiene inoltre la carica di presidente del Comitato tecnico scientifico per le Belle Arti. Ricoprirà il ruolo di Rettore dell’Università per Stranieri di Siena per il sessennio 2021 – 2027.

“Mi piace pensare che l’università per se stessa, ma soprattutto come Servizio Pubblico, come parte della scuola e come parte di una città, possa fare la sua parte civilmente, e questo è un po’ lo spirito con cui proverò a farlo – prosegue Montanari – Nell’assetto attuale la legge Gelmini disegna un’università come un’azienda più che come una comunità, io invece credo molto che l’Università sia una comunità di persone e quindi il Rettore non sia un uomo solo al comando ma sia uno che si mette al servizio della comunità costruendo un governo plurale. In questo percorso dunque non sarà da solo, ma ho voluto un gruppo di sei persone me compreso, tre uomini e tre donne come proRettori.”



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