Anpi dice no a festa nazionale Casapound

Di Redazione | 20 Agosto 2016 alle 14:47

Anpi dice no a festa nazionale Casapound

No di Anpi provinciale a festa nazionale Casapound a Chianciano

Appello di Anpi provinciale affinché non sia autorizzata la festa nazionale di Casapound che dovrebbe svolgersi a Chianciano dal 9 all’11 settembre.

Scrive l’Anpi:

Questo è l’appello che rivolgiamo agli amministratori, garanti delle regole repubblicane, affinché nessuno spazio pubblico venga concesso a una forza dichiaratamente fascista. I cittadini e le associazioni democratiche possono aderire al nostro appello su questa pagina o inviando una mail all’indirizzo info@anpisiena.it

Apprendiamo che il movimento filo-fascista “Casa Pound” ha programmato di tenere la propria festa nazionale a Chianciano dal 9 all’11 settembre prossimi. Nella prassi propagandistica del movimento rientra la ricerca di una visibilità mediatica giocata sui due registri che hanno sempre caratterizzato i conati neofascisti nel nostro paese: una facciata ostentatamente orientata al sociale,
giovanilistica e moderna, una sostanza ferma su concezioni dell’individuo, dello stato, del potere che la nostra Costituzione ha dal 1948 ripudiato e dichiarate inconciliabili con la legislazione italiana e con gli stessi principi che fondano la cittadinanza.
In non pochi casi, alla violenza delle idee ha fatto seguito la violenza delle pratiche: le garanzie offerte al diritto di parola e alla iniziativa politica, sono state spesso piegate a vantaggio di un indebito diritto di tribuna per l’apologia di fascismo, che è a tutti gli effetti un reato penale, e che come tale andrebbe perseguito in ogni sua manifestazione. Si può prevedere, pertanto, che l’evento annunciato si sviluppi in momenti di dibattito interno e di manifestazione di forza nella dimensione pubblica; il rilievo nazionale comporta il rischio di imporre a cittadini di Chianciano e dei dintorni una presenza massiccia di individui e forze già note per facinorosità, per l’attitudine alla provocazione, per la predisposizione allo scontro.
Non meno grave è il rischio che si offrano microfoni e telecamere a rappresentanti di quell’ondata di chiaro segno neonazista che altrove, in Europa, ha potuto crescere alimentata da pulsioni razziste, neonazionaliste, populiste.
L’Anpi provinciale di Siena, la Sezione Anpi di Chianciano e tutte le Sezioni del territorio, ritengono di dover richiamare le forze istituzionali, espressione della Costituzione e della prassi democratica, a innalzare il livello di vigilanza:
– è auspicabile che, fatti salvi i diritti connessi all’uso di strutture private, nessuna struttura pubblica, per proprietà o gestione o pertinenza, sia messa a disposizione di eventuali richieste e che nessuno spazio pubblico venga concesso per la messa in atto di attività di proselitismo e di propaganda politica;
– è auspicabile che nessuna figura di rilievo istituzionale, né in rappresentanza di enti locali, né di corpi dello stato, né di forze politiche che si intendano costituzionali, porti saluti o partecipi agli eventi di cui si comporrà il programma complessivo;
– è fondamentale che le forze dell’ordine vigilino sul rispetto di ogni regola della civile e democratica convivenza, a partire dall’applicazione delle norme che colpiscono i reati di apologia del fascismo, di istigazione all’odio razziale, di minaccia all’ordine pubblico e al decoro delle istituzioni democratiche.
L’ANPI provinciale di Siena non nasconde il timore che l’iniziativa del movimento neofascista possa innescare reazioni di natura non istituzionale e possa trovare chi risponde sul piano del confronto e dello scontro sul terreno: invita tutti i cittadini, di ogni età e credo politico, a manifestare la propria contrarietà a tale presenza, nei modi compatibili con il sentimento democratico e nel rispetto
dell’incolumità fisica delle persone, dell’integrità del patrimonio urbanistico, della sensibilità della collettività chiancianese che si trova direttamente esposta in tale circostanza.
L’ANPI provinciale di Siena si affida alla sensibilità democratica e al senso di responsabilità delle istituzioni, delle forze politiche, dei rappresentanti degli organi dello Stato, delle forze dell’ordine perché quanto in programma possa svolgersi nel silenzio e nell’isolamento che ha accompagnato, fino ad ora e in linea con una tensione antifascista che non si è mai sopita, ogni tentativo di accreditarsi come soggetto politico da parte di una forza che, fin quando non si
sarà allineata ai principi democratici e antifascisti che reggono il nostro paese, e alle leggi che li perseguono nella concrete manifestazioni di pensiero e di azione, resterà solo un patetico tentativo di contrabbandare il buio della storia e di spacciarlo come possibilità del nuovo.
Non c’è futuro nel ritorno ai fascismi: non c’è posto per il fascismo nel nostro presente.



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