Il Consiglio regionale della Toscana ha approvato una nuova legge che stabilisce un salario minimo di 9 euro lordi all’ora per i lavoratori impegnati negli appalti pubblici regionali.
La norma, frutto della proposta della Giunta e presentata dal presidente della commissione Affari istituzionali Giacomo Bugliani (Pd), introduce un criterio premiale per le aziende che garantiscono questa soglia retributiva nei bandi di gara, anche per enti strumentali, aziende sanitarie e società in house. Pur non essendo un vero e proprio salario minimo regionale, che la Regione non può stabilire autonomamente, il provvedimento rappresenta un importante passo avanti per la tutela dei lavoratori impiegati in settori spesso caratterizzati da salari bassi come ha ribadito il Governatore Eugenio Giani: “È un’iniziativa della Giunta che sono contento che il Consiglio abbia approvato perché il lavoro sottopagato è uno scandalo. Noi dobbiamo garantire un salario minimo dignitoso. E con questa legge in Toscana diamo il segno alle altre Regioni ma anche allo Stato che questo è possibile. E sono persuaso che anche in questo caso sarà una legge regionale che intanto è vigente in Toscana ma che stimola a livello nazionale a fare altrettanto”.
La legge è stata approvata con 23 voti favorevoli, grazie al sostegno di tutta la maggioranza e del Movimento 5 Stelle, mentre l’opposizione di centrodestra si è astenuta.
“Il salario minimo è un’istanza che abbiamo sempre sostenuto anche a livello parlamentare, in tutte le sedi – spiega la consigliera pentastellata Irene Galletti -, quindi siamo ben contenti che la maggioranza abbia fatto un passo in avanti con questa proposta di legge. Il fatto però che non sia vincolante rimane comunque un passaggio su cui bisogna ancora lavorare e sarà uno degli aspetti su cui maggiormente insisteremo per le prossime Regionali”.
“È chiaro che in questo modo si tenta di inserire all’interno di una norma una previsione che ha un carattere ideologico che serve oggi ad accontentare quelle che sono le esigenze politiche del segretario del Partito Democratico di turno – attacca Elisa Tozzi, consigliera regionale di FdI -, ma che di fatto sfugge da un dibattito approfondito e serio su quelli che dovrebbero essere i controlli su quelle che sono le aziende che partecipano ai bandi”.